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20.20 | Ecco come la Calabria “resiste” al Coronavirus – VIDEO

Nello speciale della trasmissione, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, andato in onda sul canale 211 de L’Altro Corriere tv, sono emerse tutte le iniziative messe in campo da Regione e struttu…

Pubblicato il: 17/03/2020 – 11:30
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20.20 | Ecco come la Calabria “resiste” al Coronavirus – VIDEO
LAMEZIA TERME È una lotta contro il tempo quella ingaggiata da istituzioni, politica ma anche organizzazioni di categoria per cercare di dotare di ogni strumento necessario per consentire alla Calabria di essere pronta a fronteggiare l’eventuale emergenza legata al Coronavirus. Un’eventualità che di giorno in giorno si fa sempre più possibile per l’incremento – per la verità ancora contenuto – di casi di contagio nella regione. A preoccupare esperti, rappresentati istituzionali e politici, ma anche associazioni di categoria e singoli cittadini, un sistema sanitario decimato da decenni di tagli dettati da politiche di contenimento della spesa e la cui rete di assistenza e cura territoriale è stata smembrata da una pluriennale stagione di commissariamento del settore. Ma gli effetti della diffusione del contagio stanno avendo ripercussioni pesanti anche sull’economia e sulla tenuta sociale e culturale della Calabria. Tutti temi che sono stati al centro della puntata 20.20 andata in onda lunedì stasera alle 21 sul canale 211. Ospiti di Danilo Monteleone e Ugo Floro – in uno studio rarefatto dall’emergenza Covid-19 – in collegamento telefonico il primario di Terapia intensiva ospedale Annunziata di Cosenza Pino Pasqua, Domenico Pallaria, dirigente della Protezione civile calabrese, il sindaco di Polistena Michele Tripodi, il direttore Microbiologia e Virologia Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza Cristina Giraldi. A parlare delle ripercussioni dell’emergenza sul territorio calabrese anche Daniele Smurra, per la Simet Spa, il consigliere regionale Pippo Callipo nonché il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti e l’attore Gigi Miseferi. PASQUA: «STIAMO ALLESTENDO NUOVE POSTAZIONI DI TERAPIA INTENSIVA» «Il numero ridotto finora di contagi ci sta dando la possibilità rispetto a quello che è avvenuto in Lombardia e in Emilia di organizzarci. Da otto giorni l’unità di crisi regionale si sta riunendo due volte la giorno per metterci nelle condizioni per metterci nel migliori condizioni per affrontare l’emergenza». Così il primario di Terapia intensiva ospedale Annunziata di Cosenza Pino Pasqua ha riassunto quanto sta avvenendo in Calabria in queste ore per far fronte a una carenza strutturale, di personale medico e infermieristico capace di fronteggiare l’epidemia. «Si vive con apprensione – rivela Pasqua – ma anche con grande voglia di mettere rapidamente in atto tutto quanto stiamo organizzando quotidianamente». Pasqua ha poi spiegato nel dettaglio cosa significa creare un nuovo posto letto di terapia intensiva: «non è soltanto avere un ventilatore polmonare». «Significa avere una serie di attrezzature, personale altamente qualificato e tutto ciò che è necessario per gestire la postazione». Per comprendere la dimensione del problema infrastrutturale sanitario non solo calabrese «causato da continui tagli alla spesa», Pasqua ha fatto un confronto con la Germania: «a fronte dei 28 mila posti letto di terapia intensiva presenti in Germania, in Italia arriviamo a poco più di 5 mila». «Questo significa – ha denunciato Pasqua – che si è programmato male nel settore sanità e si è tagliato tanto. Tutto questo non ci ha messo ora nelle condizioni di avere tutti i posti necessari ad affrontare questa emergenza». Poi l’appello ai calabresi «a non uscire da casa». «Noi – ha detto – stiamo in corsia, continueremo a stare in corsia per consentire a voi di avere tutto quello che è necessario per non avere problemi. Ma voi dovete rimanere a casa perché ci consente di lavorare meglio ed avere meno casi di contagio». PALLARIA: «IN POCHI GIORNI AVREMO 50 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA» «Sono state fatte della gare da parte della Protezione civile, ma rispetto alle esigenze dell’intero territorio nazionale noi, per il numero esiguo di casi, siamo in coda. E le prime forniture posso arrivare non prima di 45 giorni». Domenico Pallaria, dirigente della Protezione civile calabrese ha fatto il punto sulla dotazione delle strutture sanitarie della Calabria per affrontare al meglio l’eventuale emergenza Coronavirus che, secondo gli esperti, potrebbe investire anche la nostra regione nei prossimi giorni. In attesa dell’arrivo delle forniture da parte della Protezione civile, la Regione non si è fermata garantisce Pallaria. Anzi. «Abbiamo convocato tutti i tecnici dei singoli presidi ospedalieri presenti in Calabria e con loro abbiamo stabilito alcune operazioni di logistica all’interno degli ospedali finalizzati a recuperare quanti più posti letto possibili». A questo fine Pallaria segnala come sia stata già mobilitata l’intera macchina della protezione civile a partire dai volontari per raggiungere questo obiettivo. E poi dai singoli presidi ospedalieri sono giunte le richieste «di tutte le attrezzature necessarie ad attrezzare posti letto di terapia semi-intensiva che intensiva». Pallaria rivela che è stato fatto una sorta di inventario delle dotazioni già in presenti in Calabria per ottimizzare al meglio materiale e attrezzature da ridistribuire ai vari presidi chiamati a rispondere all’emergenza. «Non potevamo aspettare 45 giorni», motiva Pallaria. Proprio grazie a questa operazione annuncia il capo della protezione civile calabrese «saremo in grado di attrezzare nel giro di massimo 10-20 giorni i maggior numero di posti letto possibili». E se la dotazione richiesta dell’ordinanza della Santelli parla di 400 posti letto a regime necessari alla Calabria per fronteggiare l’eventuale emergenza, Pallaria comunica che con questa operazione consentirà di realizzare rapidamente 50. «È un obiettivo auspicato – dice -. In attesa dell’arrivo delle altre dotazioni nazionali per le quali sono state già inoltrate le richieste in base alle esigenze». TRIPODI: «UTILE FARE TAMPONI A TAPPETO» «Ci troviamo con delle strutture non solo quella di Polistena che potrebbero trovarsi del tutto inadeguate nel caso in cui dovesse esplodere, come in Lombardia, la pandemia sul territorio». L’allarme lanciato dal sindaco di Polistena Michele Tripodi riflette lo stato d’animo di chi come primo cittadino si trova a dover fronteggiare le apprensioni della popolazione. Da qui l’appello alle istituzioni a fare in fretta e la proposta lanciata al governatrice Jole Santelli: «Fate tamponi a tappeto». «Noi abbiamo un mezzo per fronteggiare l’emergenza è che quello della prevenzione – ha detto -. Per cui l’unico modo è quello di avere una mappatura del contagio per poi prendere le contromisure opportune». Su quanto come sindaco ha messo in piedi, Tripodi racconta di aver messo in piedi un registro degli arrivi e messo in quarantena quanti arrivavano in città prima dalle zone rosse e poi anche da fuori città. «Abbiamo un dialogo diretto con loro e li monitoriamo costantemente», racconta. E poi è stata avviata una raccolta fondi per «acquistare tutta la strumentazione necessaria a fronteggiare l’emergenza da devolvere al nostro ospedale». GIRALDI: «I PROVVEDIMENTI IN ATTO DOVREBBERO CONTENERE I CONTAGI» «C’è una diversa diffusione dei contagi. Mentre al Nord non si è ancora individuato il paziente zero e non si è compreso il meccanismo di diffusione. Qui al Sud fino a fine febbraio non c’erano segnalazioni di casi registrati da Covid-19. Quindi c’è un inizio della dinamica epidemiologica che parte dal Nord e si diffonde verso il Sud, quasi come è successo in Cina nella regione di Wuhan». Il direttore Microbiologia e Virologia Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza Cristina Giraldi ha descritto l’evoluzione dei contagi da Coronavirus dettagliando le differenze registrate tra le due parti del Paese. La virologa, a proposito di eventuali diffusioni di contagio con numeri elevanti come al Nord anche in Calabria si dice «abbastanza ottimista». «Le misure di contenimento dei contagi varate dal governo – spiega – sono state attuate quando ancora soprattutto nelle regioni del Sud vi erano pochi cluster epidemici. Questo consente l’individuazione del singolo caso e del contenimento dei contagi attraverso la valutazione di tutti i contatti». «La macchina territoriale – ha poi aggiunto – sta facendo un ottimo lavoro nonostante le ridotte risorse a disposizione. Stiamo così in Calabria riuscendo finora a contenere il contagio a pochi numeri». E sull’estensione della mappatura con tamponi su tutta la popolazione Giraldi la ritiene un’operazione allo stato decisamente complessa. «Soltanto quando si svilupperanno sistemi più automatizzati se ne potrà riparlare». SMURRA: «NOI CI SIAMO FERMATI PER SENSO DI RESPONSABILITÀ» «Da quando è cominciata l’epidemia in Italia abbiamo notato una forte decrescita della domanda di mobilità». Daniele Smurra, per la Simet Spa, ha spiegato gli effetti dell’emergenza Coronavirus sul settore dei trasporti e le azioni intraprese da aziende come Simet che oltre 250 collegamenti nazionali ed esteri è tra le società italiane leader nel comparto dei viaggi su gomma per garantire la sicurezza. «Abbiamo da subito – spiega – attuato tutte le misure igienico-sanitarie possibili sul personale e sui nostri mezzi. Dotando di gel chimici e sanificazioni a bordo. Inoltre abbiamo distribuito mascherine e guanti sia ai conducenti che per i clienti per arginare questa epidemia». Fino poi allo stop del servizio avvenuto ricorda Smurra a seguito del secondo decreto, il 10 marzo. Una decisione che ha interessato, afferma il manager, gran parte dei grandi operatori del settore e che per questo sta comportando pesanti ripercussioni economiche. E commentando la scelta di alcuni di approfittare di questo fermo delle compagnie di trasporto, per improvvisarsi operatori, Smurra ha sottolineato l’aspetto negativo «non tanto sull’aspetto economico», ma «per la tutela della salute dei cittadini». «Non si comprende perché di fronte a questa drammatica situazione – ha detto – c’è qualcuno che ritiene che debba mettere in difficoltà la popolazione». Su questo Smurra ha chiesto un intervento chiaro delle istituzioni. CALLIPO: «SUBITO IL GOVERNO REGIONALE» «C’è un silenzio da parte della maggioranza, della politica ma anche delle organizzazioni datoriale sulle cose da fare per fronteggiare l’emergenza. Io credo che dobbiamo viceversa pungolare chi ha responsabilità di governo e nel nostro caso la governatrice Santelli ad attrezzarsi rapidamente per affrontare la situazione». Va diretto al punto il consigliere regionale Pippo Callipo che alle recenti regionali si era candidato per guidare la Regione. Per Callipo non è infatti tollerabile l’immobilismo di fronte a «quello che potrebbe avvenire tra qualche giorno o al massimo fra qualche settimana» dopo l’arrivo in massa in Calabria di cittadini provenienti dalle zone a maggiore diffusione del virus. «Dovremmo tutti assieme – afferma – chiedere di attrezzare con medici, paramedici, infermieri e materiale gli ospedali regionali». Richieste che secondo Callipo andrebbero formulate «con forza» al Governo, «prima che la situazione peggiori». Poi Callipo ha sottolineato l’assenza «grave» della giunta regionale. Per il capo dell’opposizione, «non è possibile fronteggiare tutta questa situazione solo con i due dirigenti della task force». «La squadra di governo – rileva Callipo – va preparata prima che scoppi l’emergenza». E sui continui rinvii del Consiglio regionale, l’esponente della minoranza ha sottolineato «la necessità di far svolgere assolutamente la seduta il 18 marzo. Perché dobbiamo dotare la Calabria di un governo e di un Consiglio che possa prendere eventuali decisioni». Per Callipo ci sarebbero le condizioni a Palazzo Campanella per svolgere la seduta «con la massima sicurezza». STATTI: «MISURE SPECIFICHE PER AIUTARE LE IMPRESE» «Noi come imprese agricole siamo chiamati a soddisfare le esigenze alimentari dei cittadini calabresi. E lo stiamo facendo con alto senso di abnegazione e responsabilità». Alberto Statti presidente di Confagricoltura Calabria ha parlato degli effetti dell’emergenza Covid-19 sulla filiera agroalimentare. «Stiamo lavorando – ha detto – tutelando il livello di sicurezza richiesto dai decreti governativi per i nostri collaboratori ma allo stesso garantendo l’alta qualità dei nostri prodotti che quotidianamente escono dalle nostre aziende». E sulle esigenze delle imprese colpite dagli effetti economici della crisi legata alla riduzione dei consumi e ai danni al settore, Statti rilancia alcune proposte. «Occorrono misure specifiche – dice – che possano consentire alle nostre imprese di proseguire nella loro attività. Penso a meccanismi che facilitino la liquidità alle aziende attraverso le anticipazioni dei contributi che annualmente percepiamo. In questo senso abbiamo chiesto al ministro che queste anticipazioni avvengano nel più breve tempo possibile». E poi la richiesta formulata alla Regione, annunciata da Statti, «per concedere proroghe ai termini di presentazione dei piani di investimento degli imprenditori finanziate con Fondi comunitari». «Questo per consentire – spiega Statti – agli imprenditori calabresi di recuperare questo periodo di fermo che inevitabilmente si verificherà per la situazione emergenziale in corso». MISEFERI: «C’È UNA RISCOPERTA DELL’ARTE E DELLA VOGLIA DI CONDIVIDERE» «L’arte è indispensabile. Ogni forma artistica è indispensabile per far andare avanti l’umanità. Non basta da sola la tecnologia». L’attore Gigi Miseferi ha così sottolineato l’importanza delle arti per affrontare questo periodo che costringe tanti calabresi a restare a casa. Ed ha citato come esempio il fenomeno diffuso delle esibizioni canore e musicali sui balconi di molte città italiane e anche calabresi. «È stato dimostrato – ha affermato – che intanto si ha bisogno di aggregazione, di voler stare assieme. La circostanza infatti di voler affacciarsi contemporaneamente assieme a quell’ora e dimostrare coralmente per esprimere quello che ognuno di noi sente dentro». Secondo Miseferi, «è una situazione quella che stiamo vivendo collettivamente pazzesca». Miseferi però sottolinea un aspetto che si augura possa rimanere vivo dopo questa esperienza che definisce «la scoperta dei veri valori». E cita «la riscoperta dell’arte, la voglia di stare assieme, la condivisione delle emozioni». Quello che sinteticamente definisce la voglia di «ritrovare noi stessi, quel senso di umanità che era andata perduta davanti all’avanzamento della tecnologia che è divenuta veramente esasperata» Anche su questo punto però Miseferi sottolinea il corretto utilizzo della tecnologia e dei social che devono essere a servizio dell’uomo. «Senza i social – ha affermato – quanto saremmo stati maggiormente isolati». https://youtu.be/iHUONeDm8JY
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