REGGIO CALABRIA «In Calabria, come si può vedere dal nostro bollettino, il contagio è contenuto. Se stiamo ottenendo questo risultato è perché i calabresi sono riusciti a restare ligi alle regole, e le regole stabilite dalla regione sono anche più restrittive di quelle nazionali. Vi chiedo davvero un sacrificio, sono settimane delicatissime: non uscite se non avete necessità impellente, rimanete a casa, sacrificatevi per la salute vostra, dei vostri figli, dei vostri amici, dell’intera Calabria. E’ uno sforzo che vi chiedo perché anche io cammino per le strade e da alcuni giorni trovo più gente e mi preoccupo, invece dobbiamo ancora stare chiusi ed essere molto ma molto più assenti». Questo quanto affermato dal presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, intervenuta in un video pubblicato sulla propria pagina ufficiale Facebook.
PREOCCUPATA E INDIGNATA «Mi sono preoccupata e indignata – ha detto ancora la Santelli – per alcuni servizi televisivi, perchè mettono in rilievo quello che purtroppo già sappiamo e non abbiamo mai negato: la difficile situazione della sanità in Calabria. Questa è la base da cui siamo partiti. Ci siamo fortemente preoccupati dell’emergenza perché sappiamo bene di non poter contare su una sanità del tutto efficiente, nonostante il lavoro e l’abnegazione degli operatori». «Arriviamo da tagli – afferma – da una situazione molto difficile e quindi abbiamo dovuto correre ai ripari con un piano di emergenza che ci consentisse di affrontare anche l’emergenza coronavirus. La Regione Calabria finora ha fatto 8.400 tamponi, in pratica un tampone ogni 225 calabresi, l’obiettivo a cui dobbiamo arrivare è un tampone ogni 100: con i prossimi che arriveranno intensificheremo ancora di più il lavoro per cercare di coprire con screening tutta la popolazione. Stiamo valutando anche i test veloci che ci consentirebbero di avere dei numeri ancora maggiori e di comprende l’evoluzione della malattia e soprattutto dei cosiddetti non sintomatici, cioè quelli che potrebbero far correre il rischio perché non sanno di avere contratto il virus».
COMUNI CHIUSI «La Regione – ha detto ancora Jole Santelli – finora ha chiuso 13 Comuni, sto firmando un’ordinanza per il 14esimo: sono i punti “focolai”, i cui cittadini sono costretti a misure ancora più stringenti che devono assolutamente rispettare. Abbiamo l’ausilio delle forze dell’ordine non perché li vogliamo che restiate per forza chiusi in casa ma perché vogliamo il vostro bene». E poi il punto sulla vicenda legata a Chiaravalle:«Devo ammettere – dice – che non ci ho dormito per molte notti per il dispiacere e per la situazione che si verificava. Abbiamo scoperto problemi a Chiaravalle il 25 marzo, quando la prima paziente è stata ricoverata al Pugliese di Catanzaro ed è risultata positiva. Da allora abbiamo avviato uno screening su operatori e pazienti: abbiamo riscontrato 59 pazienti positivi e 13 operatori positivi. Abbiamo subito fatto una verifica con un infettivologo mandato dalla regione e 14 persone sono state subito trasferite negli ospedali tra Catanzaro, Germaneto e Soverato». «I pazienti della Rsa – continua – sono sempre stati assistiti dall’unità del 118, dagli operatori risultati negativi mentre quelli positivi li abbiamo subito mandai in una struttura a Catanzaro Lido. Secondo le linee guida, avremmo dovuto blindare l’Rsa e tenere tutti lì fermi, ma fin dalla prima visita dei Nas, che io personalmente ho chiamato subito, è emerso che non c’erano le necessarie condizioni igienico-sanitarie. Abbiamo più volte inviato il personale sanitario, abbiamo garantito l’assistenza minima e i pasti. Purtroppo, ribadisco che non possiamo eseguire il protocollo del ministero della Salute che dice di tenere lì fermi gli anziani positivi perché non ce lo consentono le condizioni della Rsa. E dopo vari tentativi, fatti anche da altri, oggi la Regione ha rotto gli indugi e ha dovuto decidere per conto di altri, disponendo il trasferimento a Germaneto e al tempo stesso la sospensione e l’avvio della revoca all’autorizzazione della Rsa e il divieto di nuovi soggiorni». «E’ una misura molto dura – dice ancora la Santelli – che deriva dalle condizioni in cui abbiamo trovato la Rsa: ho sentito il proprietario dire in tv che voleva il trasferimento, ma oggi quando sono arrivate le ambulanze le hanno bloccate e sono dovuti intervenire i carabinieri. I carabinieri sono davanti la Rsa e il trasferimento dei pazienti sta avvenendo sotto il loro controllo. Una storia veramente brutta, ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità, ma sinceramente credo di aver fatto quanto fosse umanamente possibile, chiedendo aiuto a tutti: non sempre abbiamo trovato facilità nel ricevere questo aiuto, comunque stasera quasi tutti i pazienti sono in fase di trasferimento». «Purtroppo – conclude il presidente della Regione Calabria – le condizioni delle Rsa, non solo in Calabria ma in tutt’Italia, sono le più terribili e anche le più pericolose, ma dobbiamo fare di tutto affinché le persone in questo momento più deboli e più fragili, gli anziani siano trattati con umanità, con assistenza sanitaria e umana. Questo è il nostro compito, questo è quello che cercheremo di attuare con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione».
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