«Quel traghetto delle 18.30 scoppiava…». E’ la denuncia del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che in una diretta facebook ha denunciato «l’incontrollato afflusso» in Sicilia di molte persone che in auto hanno attraversato lo Stretto di Messina a bordo dei traghetti dalla Calabria. De Luca, dalla rada San Francesco degli imbarcaderi di Messina che ha presidiato per l’intero pomeriggio, ha aspramente contestato sia il presidente della rgione siciliana, Musumeci, sia il governo nazionale, a partire dalla ministro dell’Interno Lamorgese, che tra l’altro ha denunciato nelle scorse settimane il sindaco messinese per vilipendio. «Lo sbarco di stasera non dovrebbe destare allarme, si dovrebbe aggirare sulle 35 auto. Discorso diverso per lo sbarco delle 18.30, il traghetto scoppiava. E questo nonostante ciò che dicono alcuni “peracottari” istituzionali. Chiederò a Stato e Regione il perché della mancata applicazione delle disposizioni che prevedevano controlli stringenti su chi faceva ingresso in Sicilia», ha affermato De Luca, che sulla sua pagina facebook ha poi scritto «Basta cu “babbiu” istituzionale, non si passa più a piacimento su Messina». De Luca ha quindi proseguito: «Sono di nuovo questa sera alla Rada San Francesco come forma di protesta perché ancora oggi pomeriggio c’erano centinaia di auto con passeggeri non autorizzati e senza certificazione. Questa storia deve finire, noi non ci facciamo prendere in giro spero che chi può intervenga questa volta in modo definitivo. Fino ad ora – prosegue De Luca – qualcuno vuole rappresentare una realtà falsata, la sera del 23 marzo il ministro Lamorgese ha detto che era tutto a posto sono passate decine di automobilisti che non erano in ordine rispetto ai Dpcm e alle ordinanze e sono stati denunciati. E ancora oggi – ha sostenuto il sidnao di Messina – prosegue questa situazione. Spero signor ministro che invece di denunciare il sottoscritto si agisca per tutelare i siciliani. Ora basta, bisogna adottare il metodo da noi segnalato con la banca dati on line per far prenotare prima gli arrivi in Sicilia che verranno autorizzati solo se rispettosi di Dpcm e ordinanze».
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