20.20 | Grippo: «I "clandestini" della Regione sono stati scelti dalla politica»

LAMEZIA TERME Nelle maglie della Regione Calabria. La dichiarazione in consiglio del presidente Jole Santelli non poteva passare inosservata. Un debutto con un colpo di scena plateale e che solo la decisione di anticipare il Governo sulla riapertura è riuscita a mettere nell’ombra. Ma l’argomento non può essere archiviato dopo appena 24 ore dalla discussione. «La cosa che più mi sorprende è la caccia a questi 800 “poveri imboscati” negli uffici regionali – dice Antonella Grippo nel corso di 20.20 -. La domanda che si pone la Santelli non è destituita di fondamento, però bisogna dilatarla anche al ceto politico dirigente, perché se in Calabria il voto fosse totalmente d’opinione, potrei dire che tutti quelli che siedono in consiglio regionale sono stati eletti a pieno titolo. Dal momento che il criterio della scelta degli 800 non è al riparo dalla perversione clientelare che orienta il voto in Calabria, gli stessi che si vogliono braccare vantano i medesimi titoli di chi sicuramente non può contare su un consenso di opinione». Dietro le velleità di ridurre la burocrazia, si nasconde inevitabilmente una faglia politica. «Gli imboscati sono sempre nel perimetro dei compari. La Santelli vuole interrompere questo legame epidermico? Sì può fare, a condizione che il voto in Calabria venga sottratto all’ipoteca clientelare –  continua la giornalista -. Ma la vedo dura. Per la semplicissima ragione che nelle realtà che nelle realtà che hanno un tessuto produttivo fragile scegliere liberamente risulta complicato. Nella fattispecie, Jole chiede aiuto a Callipo. Perché? Ho il vago sospetto che Jole abbia la consapevolezza di non poter contare su una maggioranza granitica. La richiesta di soccorso all’opposizione è improntata all’opportunismo. I mugugni di Fratelli d’Italia e Lega sono noti a tutti. Santelli blandisce Callipo anche perché non è sicura dei suoi».