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Covid-19, contagiati 107 operatori sanitari. Età media dei positivi sotto i 52 anni
Il report, al 6 maggio, del Dipartimento Sanità della Regione che descrive l’andamento dell’epidemia: il 6,8% degli infetti è in età pediatrica. L’età media dei deceduti è 82,26 anni
Pubblicato il: 15/05/2020 – 12:25
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CATANZARO L’età media dei positivi al Coronavirus in Calabria è 51,9 anni, l’età media dei deceduti per Coronavirus è 82,26 anni. E’ quanto emerge dal report settimanale curato dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, report che fornisce dati e analisi sull’epidemia dal suo inizio in Calabria, dal 28 febbraio: l’ultimo periodo sotto osservazione del report, curato dal settore 9 del Dipartimento regionale, si estende fino al 6 maggio. Secondo quanto evidenziato nello studio, a quella data il totale dei test è stato di 41.828, con 1.122 casi positivi e 89 deceduti.
I CASI POSITIVI Su 1.115 soggetti positivi censiti prevalgono le donne, ma di poco (564rispetto ai 551uomini), con un’età media di 51,9 anni per le donne e 51,8 anni per gli uomini e una complessiva età media dei contagiati attestata a 51,9 anni, leggermente più bassa rispetto alla precedente rilevazione del 29 aprile (52,4). Di questi – si evidenzia nel report – i soggetti in età pediatrica contagiati rappresentano il 6,8% del totale, con complessivi 76 casi, per un’età media di 12 anni. Nel report del Dipartimento Tutela della Salute, poi, si rimarca che «è documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione sono coloro che si trovano a contatto stretto con pazienti affetti da Covid-19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sono molti i professionisti sanitari che hanno contratto il virus, risultando, su scala nazionale, una delle categorie maggiormente colpite. Al 6 maggio 2020, sono stati riportati al sistema di sorveglianza della piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità 23.988 casi di Covid 19 tra gli operatori sanitari: di questi, 107 in Calabria. Diversamente di quanto avviene nella popolazione generale, negli operatori sanitari calabresi in questa prima analisi, si osserva un numero maggiore di casi di sesso femminile rispetto al numero di casi di sesso maschile. Il primo caso di Covid tra gli operatori sanitari si è verificato nella provincia di Crotone, mentre il numero maggiore di casi si è riscontrato nella provincia di Catanzaro, in seguito al focolaio individuato presso una Rsa».
LE STRUTTURE RESIDENZIALI Secondo il report del Dipartimento regionale, «una seconda categoria di soggetti a rischio è rappresentata dagli ospiti delle strutture residenziali sociosanitarie. In tali strutture gli ospiti, in genere con un’età superiore ai 60 anni, spesso presentano patologie multiple, croniche, fragilità e disabilità. Tale categoria di soggetti è potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave, qualora colpiti da Covid-19»: nel periodo sotto osservazione, quindi fino al 6 maggio, i casi confermati riconducibili a queste strutture, inclusi gli operatori sanitari e socio sanitari e i contatti sono 207, con un’età media di 67,4 anni.
L’ANDAMENTO DELL’EPIDEMIA Per quanto riguarda l’andamento dell’epidemia, Inoltre «la percentuale dei casi positivi sul totale dei soggetti testati ha raggiunto un massimo in data 16 marzo (10,9%), per poi decrescere, in modo più marcato, dal 28 marzo, fino ad arrivare al 2,8% in data6 maggio». Nel periodo di osservazione «il valore più alto (96 nuovi casi) è stato raggiunto in data 27 marzo in relazione con il manifestarsi di un focolaio all’interno di una Rsa. Alla data del 6 maggio i casi attivi risultano 644, con un decremento,m dal 29 aprile, pari a 109 unità. Questi dati indicano che dal 16 aprile, data in cui è stato raggiunto il massimo dei casi attivi dall’inizio dell’epidemia (pari a 847), vi è stata una diminuzione pari a 203 unità. Il decremento in termini percentuali, dal 16 aprile al 6 maggio risulta essere del 34,5%». Per quanto riguarda l’andamento dei casi attivi per 1000 abitanti in Regione Calabria, nel periodo sotto osservazione il valore massimo è stato raggiunto il 16 aprile con 0,435 casi per 1000 abitanti (pari a 4,35 casi per 10000 abitanti) e al 6 maggio il valore registrato è pari a 0,331 (3,31 casi per 10.000 abitanti). E ancora – riporta lo studio del Dipartimento Tutela della Salute – «alla data del 6 maggio i dimessi-guariti risultano essere 389, con un incremento, dal 29 aprile, pari a 126 unità (incremento percentuale pari al 47,9%)».
I DECESSI Per quanto riguarda i decessi per Coronavirus, il Dipartimento regionale Tutela della Salute evidenzia che «alla data del 6 maggio i deceduti risultano essere 89, con un incremento, dal 29 aprile, pari a 3 unità (incremento percentuale pari al 3,49%). In data 13 aprile, per la prima volta durante l’epidemia, il numero dei guariti ha superato il numero dei deceduti e la divaricazione tra guariti e deceduti è andata progressivamente aumentando Alla data del 6 maggio il rapporto dimessi-guariti/deceduti è pari a 4,37». Alla data del 6 maggio il tasso di letalità (percentuale dei deceduti su totale casi positivi) è pari a 7,9 % (per l’Italia è pari al 13,84%)». Degli 89 deceduti censiti al 6 maggio in Calabria, si registra una prevalenza degli uomini sulle donne (53 rispetto a 36): l’età media dei deceduti è 82,26 anni (donne 85, uomini 74,92 anni). Con riferimento alle patologie pregresse dei contagiati deceduti, complessivamente, 8 pazienti (8.99% del campione) presentavano 0 patologie, 23 (25,8%) presentavano 1 patologia, 25 presentavano 2 patologie (28.09%), 10 presentavano 3 patologie (11,24%) e 23 presentavano 4 o più patologie (25,84%). Tra le patologie preesistenti più frequenti, l’ipertensione arteriosa (38,2%), la broncopneumopatia cronica ostruttiva (21,3%), il diabete mellito tipo 2 e la demenza (16,9%). (c.ant.)
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