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Lotta alla pandemia, Regione: «Covid-19 a freno ma occhio ai casi di ritorno»

Il periodico report del Dipartimento Tutela della Salute conferma le buone condizioni epidemiologiche verso l’estate ma ribadisce la necessità di non abbassare la guardia: «Probabile che anche in Ca…

Pubblicato il: 18/06/2020 – 11:43
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Lotta alla pandemia, Regione: «Covid-19 a freno ma occhio ai casi di ritorno»
CATANZARO «La Calabria si avvia alla stagione estiva in condizione epidemiologiche favorevoli sebbene, anche alla luce dell’ordinanza 51/2020, assume importanza fondamentale l’individuazione dei cosiddetti casi di ritorno, soprattutto derivanti da possibili arrivi da luoghi nei quali siano presenti ancora vari focolai attivi». Lo scrive il dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria nella presentazione del decimo report settimanale sull’andamento del Coronavirus in Calabria. Il documento, che prende a riferimento il periodo 29 febbraio-7 giugno, conferma «il netto decremento nel numero dei casi dimessi/guariti (+54), rispetto al solo nuovo caso confermato (+1), nessun incremento nel numero dei deceduti, mentre il numero dei casi attivi è sceso a 91 (-53)». Inoltre – specifica l’analisi del Dipartimento regionale – «il rapporto in termini percentuali tra “nuovi casi confermati/giorno” e “nuovi soggetti sottoposti a test” risulta essere in assoluto uno dei più bassi d’Italia (valore mediano 0,1%). In altri termini, nel periodo tra il 17 maggio e il 7 giugno è stato rilevato un nuovo caso confermato ogni circa 1000 tamponi effettuati». L’ANDAMENTO DELLA PANDEMIA Nel report si delinea in primo luogo l’andamento della diffusione del contagio in Calabria. «La percentuale dei casi positivi rispetto al totale dei soggetti testati ha raggiunto un massimo il 16 marzo (10,9%), per poi decrescere, in modo più marcato, dal 28 marzo, fino ad arrivare all’1,56% (1.159 casi confermati su 74.080 soggetti testati) il 7 giugno. Quanto alla percentuale di nuovi casi confermati giorno/nuovi tamponi giorno, i valori osservati a partire dal 25 aprile sono costantemente al di sotto dell’1% con un valore al 7 giugno pari allo 0,096%. Nel periodo di osservazione il valore più alto (844 casi) è stato raggiunto il 19 aprile. Al 7 giugno i casi attivi risultano essere 91. Il decremento in termini percentuali – dal 19 aprile al 7 giugno – risulta essere infatti del 89,2%». Inoltre – spiega il report del Dipartimento Tutela della Salute – «il 13 aprile, per la prima volta durante l’epidemia, il numero dei guariti ha superato il numero dei deceduti. Al 7 giugno i dimessi-guariti risultano essere 971, con un incremento, dal 31 maggio, pari a 54 unità (incremento percentuale pari al 5,9%). Al 7 giugno i deceduti risultano essere 97 e non si registrano incrementi, dal 31 maggio. Al 7 giugno il tasso di letalità “apparente” (percentuale dei deceduti su totale casi confermati) per la regione Calabria, è pari a 8,37%, per l’Italia è pari al 14,43 % con un minimo di 5,28% ed un massimo di 18,04% rilevato nelle diverse regioni. IL RAPPORTO DI TRASMISSIONE RT Secondo la Regione, in Calabria il rapporto di trasmissione Rt (detto anche rapporto di replicazione) è pari a zero, in linea con le risultanze del ministero della Salute. Calcolato sui soli casi confermati per i quali risulta disponibile la data di inizio sintomi (537 casi confermati), la variabile Rt – scrive il Dipatrtimento Tutela della Salute – «mostra dei valori al di sotto del valore 1 a partire dalla metà del mese di marzo. Al 31 maggio il valore mediano di Rt è pari a 0. Nel periodo 18 maggio-31 maggio 2020 la media e il valore mediano di Rt sono pari rispettivamente a 0,10 e 0,00». I RICOVERI Un ulteriore elemento di analisi fornito dal Dipartimento regionale Tutela della Salute è l’andamento dei ricoveri in terapia intensiva. «Questo indicatore, dopo aver raggiunto un valore massimo, con 23 posti occupati il 25 marzo, è in seguito andato a ridursi fino ad attestarsi, il 7 giugno, ad un valore pari a 0. Il picco massimo dei posti in terapia intensiva occupati si è verificato nei giorni 24 e 25 marzo. In quelle date il numero dei posti occupati corrispondeva a una saturazione dei posti disponibili pari al 14,00%. Al 7 giugno la percentuale di saturazione è pari allo 0%.» Anche per quanto riguarda i ricoveri in reparto (malattie infettive, pneumologia), dal 3 aprile al 7 giugno si registra un decremento dei posti occupati da 183 a 18 (-90,16%). CONSIDERAZIONI FINALI Il report della Regione evidenzia che «come in tutte le altre regioni italiane, è molto probabile che anche in Calabria vi sia una sottostima dei contagi (e anche una sottostima dei decessi). Ciò posto, rispetto ad altre Regioni, la Calabria non ha mai sperimentato nel corso dell’epidemia un sovraccarico delle strutture sanitarie sia nei reparti che nelle terapie intensive. Pertanto è altamente verosimile che i numeri dell’epidemia siano stati finora molto contenuti. Ad ulteriore conferma del fatto che il numero dei contagi relativamente basso non sia conseguente ad una insufficiente attività di testing, è confermato dal fatto che in regione Calabria, al 7 giugno, il rapporto in termini percentuali tra “nuovi casi confermati/giorno” e “nuovi soggetti sottoposti a test” risulta essere in assoluto uno dei più bassi (valore mediano 0,1%) rispetto a tutte le altre Regioni italiane. In altri termini, nel periodo tra il 17 maggio e il 7 giugno è stato rilevato un nuovo caso confermato ogni 1000 tamponi effettuati, circa». In generale, per il Dipartimento Tutela della Salute «si conferma che la Calabria si avvia dunque alla stagione estiva in condizione epidemiologiche favorevoli sebbene, anche alla luce dell’ordinanza 51/2020, assume importanza fondamentale l’individuazione dei cosiddetti casi di ritorno, soprattutto derivanti da possibili arrivi da luoghi nei quali siano presenti ancora vari focolai attivi. La collaborazione delle persone che arriveranno in Calabria, nell’adesione allo screening quando proposto dal Dipartimento di Prevenzione e l’aderenza di ciascuno alle misure di prevenzione, igiene e distanziamento interpersonale, rappresentano elementi chiave per garantire la sicurezza di tutti i cittadini». (c. ant.)
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