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Consiglio regionale, Molinaro e Morrone restano sui “carboni ardenti”

Nuova riunione della Giunta delle elezioni sulle loro presunte incompatibilità. chiesto un parere tecnico al Settore giuridico di Palazzo Campanella

Pubblicato il: 22/06/2020 – 17:31
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Consiglio regionale, Molinaro e Morrone restano sui “carboni ardenti”
REGGIO CALABRIA Restano ancora “in bilico” le posizioni dei consiglieri regionali Pietro Molinaro (Lega) e Luca Morrone, la cui elezione al voto del 26 gennaio è al centro degli approfondimenti della Giunta delle elezioni del Consiglio regionale per presunte situazioni di ineleggibilità e di incompatibilità. Oggi l’organismo consiliare presieduto da Giuseppe Neri (Fdo) ha proseguito l’esame delle due posizioni, alla luce delle controdeduzioni che Molinaro e Morrone hanno depositato nei giorni scorsi, controdeduzioni da cui – secondo i due consiglieri regionali – emerge la piena legittimità e regolarità della loro elezione. Secondo quanto si è appreso, comunque, la Giunta delle elezioni, su proposta di alcuni componenti dell’opposizione, si è orientata a chiedere un parere tecnico al Settore Assistenza giuridica del Consiglio regionale per chiarire tutti i contorni della situazione. Contro l’elezione di Molinaro si è schierato Luigi Novello, primo dei non eletti nella lista dei salviniani a Cosenza): Novello contesta una presunta incompatibilità di Molinaro per il fatto di non aver presentato nei termini di legge  le dimissioni da alcun incarichi ricoperti all’Ars e al Cnel. Quanto a Morrone, è contestata una presunta incompatibilità  per essersi dimesso da una società accreditata dal Servizio sanitario regionale anche qui oltre i termini consentiti dalla legge per candidarsi alle Regionali. I due consiglieri regionali dunque restano ancora sui “carboni ardenti”, ma c’è anche una terza posizione “sub judice”, quella di Domenico Creazzo, eletto con Fratelli d’Italia e peraltro al momento sospeso perché coinvolto in un’inchiesta della Dda – “Eyphemos” –  di Reggio Calabria subito dopo le elezioni: nei suoi confronti a muovere la contestazione è il consigliere che lo ha surrogato, Raffaele Sainato, che ha chiesto la decadenza di Creazzo perché quest’ultimo si sarebbe dimesso dal vertice del Parco nazionale dell’Aspromonte oltre i termini previsti dalla legge per potersi candidare. A quanto risulta, al momento la posizione di Creazzo è “sospesa” perché si attendono ancora le sue controdeduzioni all’eccezione di incompatibilità. (c. ant.)
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