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Caos rifiuti, nuovi conferimenti nella discarica Columbra di Crotone

La Regione mette a disposizione altro spazio nell’impianto dei Vrenna per il Crotonese, Reggio e Vibo: ma così l’emergenza non si risolve mai

Pubblicato il: 23/07/2020 – 22:16
Caos rifiuti, nuovi conferimenti nella discarica Columbra di Crotone

di Gaetano Megna
CROTONE Si pensa sempre alla discarica di Columbra per risolvere l’emergenza dei rifiuti. L’ultima disposizione della Regione Calabria, firmata dal dirigente del settore Domenico Pallaria, autorizza un nuovo conferimento dei rifiuti di Reggio Calabria, Catanzaro e provincia di Crotone nella discarica privata di proprietà dei fratelli Vrenna, che si trova a ridosso del centro abitato della città pitagorica, della frazione Papanice e di Cutro. Meno male che lo spazio a disposizione non è molto, ma quello che c’è viene diviso in tre parti: 50% destinato ai 27 Comuni del Crotonese, e il restante 50% diviso tra la città metropolitana di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Si tratta di 10.000 tonnellate. Lo spazio destinato al nuovo conferimento si è reso disponibile in seguito all’assestamento della massa dei rifiuti nel settore oggetto di un aumentato della capienza deciso, il mese di settembre del 2019, dall’allora governatore regionale Mario Oliverio, con l’emanazione di un’ordinanza contingibile e urgente. La capienza viene di norma calcolata in base all’altezza e quando questa si abbassa per via dell’assestamento legato al peso, si rendono disponibili ulteriori spazi per autorizzare nuovi conferimenti. Oliverio aveva disposto un aumento di 120.000 tonnellate, esaurito in tempi brevi. Pallaria ha deciso di destinare la nuovo capienza a tre zone della Calabria, che stanno vivendo una situazione di grande emergenza. Non è, però, una scelta che risolve il problema per un periodo accettabile. Se le 10.000 tonnellate fossero state destinate alla provincia di Crotone, questa realtà poteva andare avanti per qualche mese in attesa di individuare una soluzione che, al momento, non si vede nemmeno in prospettiva. Ogni volta si tenta di vestire “più santi”, ma si lascia scoperti tutti. La soluzione definitiva non arriva mai, forse perché non si vuole trovare. Il dubbio incominciano ad averlo in molti in Calabria. Pallaria nella sua nuova disposizione fa riferimento all’ordinanza n. 54, emanata lo scorso 3 luglio dal presidente della giunta regionale calabrese, Jole Santelli. Contro questa ordinanza, che in prima battuta, destinava le 10.000 tonnellate di rifiuti alla provincia di Crotone, per 8.200 tonnellate, a Reggio Calabria per 2.000 tonnellate, e a Vibo Valentia per 800 tonnellate, avevano espresso il loro dissenso i 27 Comuni della provincia di Crotone, come Ato 3. Avevano detto no all’unanimità e avevano chiesto al presidente dell’Ato 3, Tiziana Costantino, commissario prefettizio di Crotone, di chiedere un incontro urgente con l’assessore regionale all’Ambiente, per discutere della questione dell’emergenza rifiuti che sta vivendo il Crotonese. Il 15 luglio scorso Costantino ha chiesto l’incontro, ma nessuno ha risposto. La richiesta, secondo quanto riferiscono alcuni sindaci, è stata ignorata sia dall’assessore regionale all’Ambiente, che dalla struttura. «Una cosa – commenta il sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro – che non si era mai verificata sino ad oggi». (redazione@corrierecal.it)

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