di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Dopo ben cinque mesi, in ragione anche dell’emergenza Covid che di fatto ha paralizzato gran parte dell’attività politica e amministrativa, il Consiglio comunale di Lamezia è finalmente tornato a riunirsi questa mattina, con un decisamente nutrito ordine del giorno, compresa la discussione dei debiti fuori bilancio.
Ma a tener banco era, tuttavia, l’attesissimo argomento legato alla presunta incompatibilità di alcuni consiglieri comunali, soggetto alla valutazione dell’assise di palazzo Madamme e non rilevata in sede di primo Consiglio comunale e convalida degli eletti, avvenuta a dicembre del 2019.
LA PRESUNTA INCOMPATIBILITÀ Una vicenda che, di fatto, ha monopolizzato l’attenzione politica delle ultime settimane a Lamezia, occasione di scontro (a tratti con toni fin troppo accesi) tra le parti. Sono stati proprio gli uffici comunali e il neo arrivato segretario generale, Pasquale Pupo, a ravvisare in una prima istruttoria la sussistenza di incompatibilità del consigliere comunale di minoranza, nonché l’ultimo avversario politico dell’attuale sindaco Paolo Mascaro che lo ha battuto al ballottaggio. È lo stesso Pegna a sostenere che il debito non lo riguardasse e di essere già pienamente in regola, ma ha comunque saldato la pendenza con “riserva” cioè riservandosi di riavere indietro la somma di poco superiore ai tremila euro. È solo la successiva e finale istruttoria del segretario Pupo a rilevare (dopo il pagamento del debito) l’insussistenza di incompatibilità, con il Consiglio chiamato a votare la presa d’atto della situazione (identica peraltro a quella votata lo scorso dicembre).
LA SOSPENSIONE E IL VOTO IN CONSIGLIO Ed è stata proprio questa circostanza ad imporre una sospensione dei lavori, a seguito della richiesta dell’opposizione di centrosinistra di non procedere ad alcuna votazione. Alla fine – e solo dopo una sospensione di dieci minuti – il Consiglio vota comunque all’unanimità la delibera che, come già preannunciato, sarà impugnata da Vincenzino Ruberto, il candidato escluso. Una mossa che, di fatto, fa decadere tutte le eventuali diffide destinate allo stesso sindaco Mascaro e al Presidente del Consiglio Zaffina, scaricando ogni eventuale addebito in sede di ricorso sulla delibera del Consiglio comunale lametino.
LE VICENDE POLITICHE C’è poi la nota politica. Già perché non sono mancati i momenti di “tensione” tra il Presidente Zaffina e la minoranza in Consiglio, a cominciare proprio dall’opportunità di portare in assise la discussione legata ad una incompatibilità che, per il segretario generale, di fatto era già stata esclusa. E poi, da sottolineare, l’intervento di Ruggero Pegna in merito a quella che è una querelle sviluppatasi all’interno del suo stesso partito, l’Udc. Le considerazioni di Pegna poi su un centrodestra “diviso” tra maggioranza ed opposizione ha suscitato perplessità in più di un consigliere del suo stesso schieramento. (redazione@corrierecal.it)
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