CATANZARO «Una grande speranza che rischia di trasformarsi in una grande illusione. Il bando della Regione finalizzato alla valorizzazione e la promozione promuovere in un’ottica di nuove strategie turistiche i borghi della Calabria, è tornato di grande attualità in questi giorni ma non per l’approvazione della graduatoria definitiva che attribuisce 136 milioni di euro che la Regione targata Mario Oliverio aveva impegnato. La preoccupazione dei sindaci dei tanti splendidi borghi calabresi, che attendevano con ansia quelle risorse per puntare sul rilancio delle aree interne, è scoppiata assieme alle indiscrezioni insistenti sul fermo burocratico dell’iter di assegnazione e ancora di più sulle intenzioni dell’attuale maggioranza al governo di spendere quelle risorse diversamente». Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico, Libero Notarangelo. «Restando ai dati, dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria a mezzo decreto dirigenziale che risale allo scorso mese di gennaio, a oggi – mese di settembre – ci sono ancora 361 dei 404 comuni calabresi e 2321 imprenditori che non hanno alcuna notizia dell’assegnazione delle risorse del Bando “Valorizzazione dei Borghi, Progetto Strategico dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale per i Comuni. Che fine hanno fatto le rassicurazioni del vice presidente della Giunta regionale Spirlì in merito all’immediatezza della fruibilità delle risorse in questione? Quali sono i reali motivi per cui tutto è fermo?», si chiede ancora Notarangelo. «Soprattutto in questo momento così complicato per l’economia, permettere alle amministrazioni locali di aprire cantieri significherebbe dare un segnale di speranza per il futuro e prima ancora avere concrete opportunità di lavoro da offrire nell’immediato sul territorio – conclude il consigliere regionale democrat -. E nello stesso tempo metterebbe in campo una visione strategica che attraverso la riscoperta della storia, della cultura, dell’identità dei luoghi e la valorizzazione dell’ambiente e dell’enogastronomia porterebbe i borghi ad essere protagonisti di una innovativa fruizione di turismo sostenibile, realizzando sul campo risposte concrete di contrasto all’abbandono e all’isolamento. La Regione, quindi, risponda con chiarezza con il dovuto rispetto che si deve ai cittadini e alle istituzioni: che fine farà il Bando Borghi?».
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