Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
Bianchi: «Migliorare le infrastrutture sociali per investire sulla Calabria»
Il direttore dello Svimez, intervenuto a un dibattito organizzato dal catanzarese del Pd, sottolinea: «Questa regione dimostra che molte cose non funzionano, eppure si può fare impresa e innovazione»
Pubblicato il: 03/10/2020 – 18:27
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

CATANZARO «Riequilibrare le condizioni di partenza rispetto alle altre aree del Paese può essere l’elemento per creare crescita in Calabria». Lo ha detto il direttore della Svimez, Luca Bianchi nel corso di un dibattito organizzato dal circolo Catanzaro Ovest del Pd. «La Calabria – ha sostenuto Bianchi – è il luogo in cui certi contrasti sono più evidenti. Da un lato ha, soprattutto negli indicatori dei servizi pubblici, i livelli più bassi nel Mezzogiorno ma al tempo stesso ha aree di eccellenza, penso ad alcune università, al numero di start up calabresi che è il più alto d’Italia, ad alcune grandi aziende calabresi già collocate in questa regione: questo vuole dire – ha aggiunto il direttore della Svimez – che dobbiamo anzitutto migliorare il contesto, migliorare la qualità del tessuto sociale della Calabria e su questo investire risorse, non continuare a utilizzare risorse per finanziare imprese decotte, o interventi senza futuro. La priorità delle infrastrutture sociali, che incidono sulla qualità della vita dei cittadini, è un tema fondamentale su cui concentrare le risorse. Proprio in questa regione, nella quale si dimostra che da un lato molte cose non funzionano ma dall’altro si può fare impresa e innovazione, riequilibrare le condizioni di partenza rispetto alle altre aree del Paese può essere l’elemento per creare crescita». Secondo Bianchi, «i dati del Covid dimostrano che la Calabria ha risentito un po’ meno delle altre regioni perchè è una regione più chiusa rispetto al resto del mondo sia in termini di flusso sia in termini di peso dell’industria manifatturiera. Però questo diventa un elemento di debolezza nella ripresa. Quindi, se vogliamo rafforzare la ripresa in quest’area, servono investimenti aggiuntivi, soprattutto investimenti pubblici aggiuntivi. Abbiamo le risorse per completare alcuni interventi infrastrutturali mai completati, per rafforzare le opportunità come Gioia Tauro. Se con queste risorse, spese ovviamente bene, creiamo domanda, riattiviamo il settore edilizio che è fondamentale, creiamo anche le condizioni per giocarci un po’ meglio la competizione». Il dibaitto organizzato dal circolo Catanzaro Ovest del Pd si è incentrato dibattito sul libro “Divario di cittadinanza” scritto dallo stesso direttore della Svimez con il giornalista Antonio Fraschilla. «Il libro – ha proseguito Bianchi – affronta un aspetto del divario di cui si è poco parlato nel passato. Attualmente, la vera questione meridionale è il divario nell’offerta dei servizi ai cittadini, non tanto un divario in termini di Pil pro capite o di disoccupazione. Il divario è soprattutto nella qualità dell’offerta in termini di sanità, istruzione, assistenza sociale, nel corso degli ultimi 10 anni c’è stato un forte peggioramento perché in passato non c’erano i flussi di emigrazione sanitaria che ci sono adesso, non c’erano flussi di emigrazione studentesca come adesso, quindi c’è stato un peggioramento. Però non serve lamentarsi: il tema del libro non è questo, ma è concentrare le risorse ingenti che il Sud ha avuto e ha soprattutto nel riallineamento della spesa cosiddetta ordinaria, quindi un po’ meno interventi finanziati con fondi europei per mille esigenze disparate, ma concentrare le risorse. Questo – ha rimarcato il direttore della Svimez – è un tema fondamentale soprattutto oggi perché davanti all’opportunità del Recovery Fund – per cui noi chiediamo una destinazione superiore al suo peso, cioè superiore al 34% – si impone di concentrare gli interventi su poche priorità. Noi riteniamo che la priorità delle infrastrutture sociali, che incidono sulla qualità della vita dei cittadini, sia un tema fondamentale su cui concentrare le risorse. Ovviamente, oltre alla richiesta di risorse serve la capacità amministrativa, che in passato è mancata. Infine, servirebbe anche un maggior coordinamento tra le regioni del Mezzogiorno». Un passaggio, infine, Bianchi lo ha dedicato al Ponte sullo Stretto: «Ovviamente – ha affermato il direttore della Svimez – va fatto nel momento in cui abbiamo l’obiettivo di collegare la Sicilia con i grandi mercati internazionali. Dato che dobbiamo fare l’Alta velocità fino a Reggio Calabria, o da Messina a Catania o Palermo, in qualche modo dobbiamo passare sopra lo stretto d’acqua. Ma non dev’essere un’opera fatta di per sé: dev’essere un pezzo di una grande opera di collegamento che collega la Sicilia con il resto dell’Europa». Tra gli intervenuti al dibattito, il segretario del circolo Pd di Catanzaro Ovest, Lino Puzzonia, e il consigliere d’amministrazione della Svimez, Pino Soriero.
Argomenti
Categorie collegate
Ultime dal Corriere della Calabria
Edizioni provinciali