di Gaetano Megna
CROTONE Le cerimonie religiose diventano occasione di contagio. E’ successo a Papanice, popoloso quartiere di Crotone, dove il 31 ottobre e il 3 novembre scorso si sono tenute due iniziative religiose: il saluto di uno dei sacerdoti ai fedeli, in seguito al suo trasferimento in un altro Comune, e l’insediamento del nuovo parroco. La celebrazione di saluto si è tenuta nella piccola chiesa della Pietà, mentre la cerimonia di insediamento si è celebrata nella chiesta di San Pantaleone, alla presenza del vescovo della diocesi Crotone e Santa Severina, monsignor Angelo Raffaele Panzetta. Da questa mattina su facebook e su Whatshapp sono stati postati numerosi messaggi diretti a tutti gli abitanti di Papanice da parte di persone che hanno dichiarato di avere fatto il tampone antigenico e di essere positivi al Covid-19. Positivi risultano anche un vice parroco, originario di Papanice, presente alle due iniziative e il parroco trasferito presso un’altra comunità religiosa. Sta di fatto che il parroco trasferito ha informato i fedeli di Papanice e quelli della nuova parrocchia che le celebrazioni religiose sono sospese sino a data da destinarsi. Sino ad oggi Papanice era stata un’isola felice, perché non c’era stato nessun caso di Covid-19. Ora, secondo i dati raccolti nel quartiere-paese, potrebbero esserci almeno 15 tamponi antigenici risultati positivi. A questo punto nel quartiere-paese si è diffuso il panico e una stragrande maggioranza della popolazione ha preso d’assalto i laboratori di analisi che operano nel capoluogo di Crotone per effettuare, in prima battuta, il tampone antigenico, in attesa che l’Azienda sanitaria provinciale possa procedere con il tampone molecolare. Non arrivano notizie positive nemmeno dal resto dei territori della provincia di Crotone e in ospedale si torna a fare i conti con una richiesta sempre più pressante di ricoveri e assistenza. Tutti occupati i posti del reparto Covid-19 del “San Giovanni di Dio” tanto che si pensa già ad un ampliamento dei posti letto, ma bisogna fare i conti con la mancanza di personale sanitario e con gli spazi. Il problema degli spazi dovrebbe essere risolto trasferendo ai pianti alti dell’ospedale il reparto di cardiologia, attualmente allocato a piano terra nelle immediate adiacenze del reparto Covid-19. Resta da risolvere soprattutto la questione degli infermieri da adibire esclusivamente al reparto Covid-19. Nella prima fase della pandemia erano stati assunti 24 infermieri alcuni dei quali, nei mesi dell’allentamento della prima fase del contagio, sono stati mandati in altri reparti. Dove c’era bisogno. Il direttore facenti funzione dell’Asp pitagorica, Francesco Masciari, ha effettuato una manifestazione di interesse per assumere subito 12 infermieri. Con queste assunzione, che dovrebbero essere perfezionate entro la fine di questa settimana, gli infermieri ci saranno. Nel frattempo si dovrà procedere con piccoli aggiustamenti negli organici di medici e Oss e il reparto Covid-19 potrà essere ampliato per ospitare eventuali altri pazienti sintomatici, con quadri clinici più delicati. (redazione@corrierecal.it)
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