CATANZARO Quando la pezza, forse, è peggiore del buco. Finito nella bufera per una frase sulle mascherine (letteralmente: «Le mascherine non servono a un c…»), il super manager della Sanità calabrese prova a cavarsela con una rettifica. Ma si incarta di nuovo. Spiega che il filmato che ha fatto il giro del web risale alla prima fase della pandemia ma viene smentito dal Collettivo Fem.in, che quel video lo ha girato. Le attiviste cosentine, infatti, sostengono che il filmato risale al 27 maggio, dunque in una fase in cui i dubbi sull’opportunità di usare i dispositivi di protezione erano inesistenti.
«LE MASCHERINE SONO FONDAMENTALI» Riepiloghiamo. Neppure il tempo di insediarsi che già il nuovo commissario al Piano di rientro, Giuseppe Zuccatelli, è inciampato nella prima gaffe. Inciampo retroattivo, visto che video che ha fatto in poche ore il giro della Calabria risale a qualche mese fa ed era stato messo in rete dal Collettivo Fem.in di Cosenza. Nel breve filmato si sente l’allora commissario dell’Asp di Cosenza dire che «le mascherine non servono a un c…» e che l’unico modo per evitare il contagio è mantenere la distanza, oltre a considerazioni sulla lunghezza dei baci necessari a trasmettere il Covid.
A 12 ore dalla nomina, il neo super manager diffonde una nota per chiarire quale sia la propria posizione. «Le mascherine – scrive – sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico». Poi spiega la (ormai passata) posizione sui generis sui dispositivi di protezione: «Nella prima fase dell’epidemia la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti. Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata, risalgono al primo periodo della diffusione del contagio».
«VIDEO DEL 27 MAGGIO» Il collettivo “Fem.in Cosentine in lotta”, nel primo pomeriggio, ha però chiarito che il video diffuso sabato sera è stato realizzato il 27 maggio, dunque non risale alla prima fase della pandemia ma a un momento in cui la comunità medica era assolutamente concorde con l’utilizzo delle mascherine per fronteggiare la diffusione del contagio. Nel secondo video diffuso, il neo commissario elogia l’Italia e le sue bellezze (enogastronomiche e non solo), ma quella frase sulle mascherine continua a stonare. Così come la rettifica che prova a retrodatarla per “mascherare” una figuraccia.
x
x