REGGIO CALABRIA Il personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha dato esecuzione oggi al decreto di sequestro di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Alfonso Molinetti, nato a Reggio Calabria il 09.04.1995.
Il provvedimento è scaturito dalle indagini patrimoniali, anche di natura bancaria e finanziaria nei confronti del classe ’95, ritenuto appartenente alla ndrangheta locale e in particolare all’articolazione della cosca De Stefano, che hanno consentito di accertare la sproporzione tra i redditi dichiarati e quanto realmente accumulato grazie alle attività criminali perpetrate negli anni.
Molinetti era già stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare emessa, lo scorso 15 giugno dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito del procedimento penale scaturito dall’operazione della locale Squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, denominata “Malefix” che ha interessato diversi soggetti ritenuti affiliati alle cosche De Stefano-Tegano e Libri, responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione e detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria e sul territorio nazionale ed estero.
Il Tribunale, Sezione Misure di Prevenzione, ha accolto la richiesta patrimoniale disponendo il sequestro dell’intero capitale sociale e patrimonio aziendale della società “ITTICA MEDITTERANEA S.R.L.S.” con sede in Reggio Calabria, alla quale si riconduce l’esercizio commerciale denominato “Pescheria Del Viale”. La Pescheria, oltre al commercio al dettaglio, riforniva all’ingrosso altri esercizi di questo Centro avvalendosi del metodo mafioso e dell’intimidazione data dall’appartenenza alla cosca.
È stato, altresì, predisposto il sequestro di tutti i conti correnti riferibili a Molinetti e ai familiari conviventi. L’operazione testimonia la continua ed incessante attenzione della Polizia di Stato all’aggressione dei patrimoni della criminalità organizzata, in particolare della ndrangheta.
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