VIBO VALENTIA Si è conclusa la latitanza di Rosario Pugliese detto “Cassarola”, classe 66, finito nella maxi indagine Rinascita-Scott. In occasione del blitz dello scorso 19 dicembre era riuscito a sfuggire all’arresto riuscendo così a protrarre la propria latitanza per poco meno di un anno. L’arresto è stato effettuato dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e l’uomo dovrà ora affrontare l’iter giudiziario che vede il suo nome tra i 355 indagati rinviati a giudizio.
Esponente di spicco della ‘ndrina egemone sulla città, secondo l’accusa avrebbe controllato in particolare, con il suo gruppo la zona dell’Affaccio, quartiere a sud di Vibo.
Lo scorso 27 febbraio, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro persone coinvolte in due consistenti ritrovamenti di armi risalenti al 2019 ed al 6 febbraio 2020 e già detenute per l’operazione “Rinascita-Scott”, ritenuti appartenenti alla cosca “Pardea-Ranisi”. Le armi trovate, fucili automatici e pistole, oltre a munizioni e giubbotti anti-proiettili, secondo gli investigatori dovevano essere utilizzate per uccidere proprio Pugliese.
Alle 10.45 nella sala briefing del Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia si terrà la conferenza stampa per illustrare i dettagli della cattura del latitante Rosario Pugliese detto Saro Cassarola. All’incontro renderà dichiarazioni il Procuratore Nicola Gratteri.
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