di Gaetano Megna
CROTONE Dura replica dell’amministrazione comunale pitagorica alle accuse di “illegittimità e mancanza di trasparenza” lanciate nei giorni scorsi dai consiglieri comunali Danilo Arcuri e Antonio Megna, del gruppo “Crotone città di tutti”. I due consiglieri di opposizione avevano accusato l’amministrazione Voce di non essere stata all’altezza nel rispondere alle contestazioni della Corte dei Conti sullo stato dei controlli interni per l’anno 2018 e di avere seguito procedure non trasparenti per il reclutamento di un dirigente contabile a tempo determinato ai sensi dell’articolo 110 del Tuel. «Quelli che oggi siedono sui banchi dell’opposizione e si chiamano “Crotone città di tutti” – si legge nella replica dell’amministrazione comunale – sono gli stessi che una volta si chiamavano “La prossima Crotone”». Sono, quindi, gli eredi del movimento politico che nel 2016 aveva eletto il sindaco Ugo Pugliese. Relativamente alla contestazione della Corte dei Conti, l’amministrazione Voce fa presente che «il contenuto è stato compiutamente descritto durante la conferenza stampa di fine d’anno».
Si tratta di una contestazione che riguarda la «totale inottemperanza dell’amministrazione in carica nell’anno 2018 rispetto all’intero sistema dei controlli vigenti a quell’epoca, con particolare riferimento al controllo di gestione, al controllo strategico e al controllo analogo». Nel 2018 l’amministrazione in carica era quella di Ugo Pugliese, della stessa area politica a cui fanno riferimento i consiglieri comunali Arcuri e Megna. Secondo l’amministrazione comunale Arcuri e Megna avrebbero dovuto sapere come funziona la macchina burocratica e nello specifico «la deduzione dei due consiglieri attende la mancata conoscenza del sistema della trasmissione di report che le amministrazioni sono tenute ad inoltrare alla Corte dei Conti».
C’è stato un problema di ignoranza sulle procedure e anche una palese strumentalità in quanto «nell’aprile del 2020 il commissario straordinario dell’ente aveva inoltrato una prima versione del report compilata secondo le scarne informazioni che potevano essere fornite in un contesto di sostanziale inerzia amministrativa». «A quel punto – si legge ancora nella replica – la Corte dei conti, ritenendo anomalo ed inverosimile un così disastroso quadro imputabile all’amministrazione che allora governava, ha chiesto nel mese di ottobre 2020 chiarimenti ed integrazioni». L’amministrazione Voce, insediata da pochi giorni, non ha potuto fare altro “che trasmettere il medesimo report”, che il commissario prefettizio aveva inviato nel mese di aprile. Le responsabilità, quindi, secondo l’amministrazione Voce sono riconducibili all’esecutivo che governava la città nel 2018 e, quindi, alla medesima parte politica a cui fanno riferimento i consiglieri Arcuri e Megna. La seconda questione riguardava il reclutamento di un dirigente contabile, che è stato scelto con un bando di concorso riservato al personale dipendente del Comune. Secondo i due consiglieri questa scelta era anti costituzionale, perché doveva essere allargata anche a soggetti esterni all’ente. Nella replica l’amministrazione Voce contesta tutte le scelte fatte dall’amministrazione Pugliese per quanto riguarda il reclutamento dei dirigenti e non solo. «Il primo atto fu l’annullamento di un concorso vinto da un dirigente tecnico», scrive Voce. Questo annullamento è costato al Comune di Crotone 300.000 euro, perché il dirigente danneggiato ha presentato ricorso. Il commissario prefettizio ha riassunto questo dirigente e un altro tecnico che aveva partecipato a quel concorso conclusosi nell’estate del 2016. Annullato il concorso, l’amministrazione Pugliese ha proceduto all’assunzione di tre dirigenti utilizzando l’articolo 110: il primo assunto “è stato destituito in quanto reclutato illegittimamente” dal commissario prefettizio; il secondo “ha condotto ad un procedimento disciplinare che ha comportato la destituzione di quel dirigente sempre per illegittimità connesse alla procedura di reclutamento”, siamo sempre nel periodo del commissario prefettizio; al terzo il sindaco Voce non ha rinnovato il contratto al momento della scadenza.
PROCEDURE ADOTTATE IN ALTRE REALTA’ «Senza addentrarci in tecnicismi prima di gridare impropriamente alla violazione di principi costituzionali – continua l’amministrazione Voce – invitiamo “i consiglieri malconsigliati” ad una breve ricerca su internet per scoprire come una moltitudine di Comuni italiani ricorra sistematicamente a selezioni identica a quella impropriamente contestata. La stessa procedura è stata, infine, utilizzata nel 2018 alla Provincia di Crotone, governata dalla stessa parte politica di appartenenza di Arcuri e Megna. Il 23 maggio del 2018 l’allora presidente della Provincia di Crotone, con il decreto n.26, ha dato indirizzo per il reclutamento (non di uno) di quattro dirigenti da individuarsi fra i dipendenti interni dell’ente e mediante procedura ai sensi dell’articolo 110 del Tuel». Evidentemente in quel momento non c’è stata la valutazione dell’incostituzionalità della procedura adottata.
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