di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Seicento casi attivi, 65 minori, 200 solo nell’ultima settimana. I dati pandemici di Corigliano Rossano sono allarmanti, tanto da indurre il sindaco, Flavio Stasi, a emanare nuove misure anticontagio. In serata, probabilmente, il primo cittadino firmerà una nuova ordinanza con la quale chiuderà tutte le aree aggregative, vie, piazze, parchi e ridurrà gli orari d’apertura degli esercizi commerciali, probabilmente alle 18,30. Si tratterà, dunque, di un mini lockdown per evitare il peggio, anche perché i controlli “a maglie larghe” come definiti da Stasi, non bastano a contenere l’infezione. Un po’ ovunque e soprattutto la sera sono ben visibili assembramenti giovanili, molti senza mascherina, difficili da controllare. L’obiettivo è scongiurare la zona rossa.
Preoccupa molto, ancora, un focolaio sviluppatosi da qualche giorno in una Rsa di Corigliano. Nella struttura sociosanitaria per anziani, al momento i casi positivi sono 38: una trentina gli ospiti contagiati, poco meno di dieci gli operatori. A darne notizia proprio il sindaco sulla sua pagina Facebook.
«In città – spiega Stasi – continuiamo ad avere quasi 600 casi attivi. È un numero alto, probabilmente il più alto dall’inizio della pandemia, con un trend costante che misura quasi 200 nuovi concittadini positivi nell’ultima settimana. A questo scenario contribuiscono i casi positivi causati nel focolaio interno ad una Rsa cittadina, che sono quasi 40 tra pazienti ed operatori. Sono in continuo contatto con il Dipartimento Prevenzione, a cui ho chiesto di monitorare con grande attenzione la situazione. I minori attualmente positivi sono 65, di cui 20 fino a 9 anni, 23 dai 10 ai 14 anni, 22 da 15 a 17 anni. Ormai passate le settimane di assestamento dalle festività natalizie, questa situazione richiede evidentemente delle ulteriori iniziative, alle quali stiamo lavorando da questa mattina, a partire dalla inibizione di piazze, piazzali e ville dai quali troppo spesso giungono segnalazioni di assembramenti, soprattutto di giovani».
Numeri in crescita causati anche da tre focolai sviluppatisi nei giorni scorsi in tre capannoni per la lavorazione degli agrumi, come conferma Martino Rizzo, responsabile del dipartimento Igiene e sanità pubblica dell’Asp per il territorio della Sibaritide.
A proposito delle misure che l’Amministrazione comunale adotterà, «si tratterà di azioni sofferte, che mai avrei voluto intraprendere – dice ancora Stasi – ma senza le quali il lavoro di controllo del territorio, che tantissimi concittadini chiedono, è praticamente impossibile. Così come ho avuto modo di spiegare tante volte, infatti, a differenza di quanto accaduto lo scorso marzo, le misure di contenimento attuali, a maglie molto larghe, rendono i controlli difficilissimi e poco efficaci con le risorse umane di cui dispongono tanto la Polizia Locale quanto le altre forze dell’ordine».
In ultimo, Stasi chiede la massima attenzione «in qualsiasi nostra azione quotidiana e che si rispettino scrupolosamente le misure di distanziamento e di sicurezza che sono le uniche in grado di fermare la diffusione di questo ignobile nemico invisibile. Tutti noi vogliamo tornare il prima possibile alla normalità ma non sarà facendo finta di nulla che raggiungeremo questo obiettivo». (l.latella@corrierecal.it)
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