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«I “poteri forti” hanno rafforzato de Magistris»

Per come è ormai noto, nella contesa per le elezioni regionali calabresi sarà della partita l’ex magistrato e (Why not?) ex parlamentare europeo e – prossimo – ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris…

Pubblicato il: 07/02/2021 – 14:55
di FRANCESCO SICILIANO*
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«I “poteri forti” hanno rafforzato de Magistris»

Per come è ormai noto, nella contesa per le elezioni regionali calabresi sarà della partita l’ex magistrato e (Why not?) ex parlamentare europeo e – prossimo – ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Sembra ormai chiaro, anche ai pochi rimasti, che il mito del de Magistris che combatteva i poteri forti stia uscendo dannatamente offuscato dalla sola applicazione della logica al tempo e alla storia. A sentire l’ex, mentre in Calabria ai tempi della sua vicenda il nostro prode combatteva i poteri forti, questi, secondo una famosa profezia, preparavano, secondo il principio di Archimede, una reazione uguale e contraria. Insomma il prode combattente cui, secondo una vulgata, venne strappata la toga subito dopo avrebbe dovuto subire i colpi del principio di Archimede, teorizzato dai poteri forti, e ridursi ai limiti dell’indigenza: fuori dalla Magistratura e relegato a concorsista o avvocato di ripiego per effetto della reazione uguale e contraria di quei poteri forti. Ma la storia ci dice che non è andata così.

Il nostro ex spogliato o strappato della toga è entrato nel Parlamento europeo con un consenso oceanico e con un trattamento lordo di 34mila euro al mese circa (compresi i rimborsi per i rappresentanti parlamentari in Italia e al Parlamento) successivamente è stato sindaco di Napoli per due mandati e, oggi, al peggio, diverrà consigliere regionale della Calabria a discreti livelli economici e annessa struttura. Essendo questi dati storici inconfutabili c’è qualcosa che non torna sotto il profilo della logica e della comprensione della iconica rappresentazione del prode magistrato strappato della Toga dai poteri forti e conseguenti innumerevoli (visti gli avvisi di garanzia del periodo) azioni uguali e contrarie. Se si tolgono le code giudiziarie, di fatto, ovvie nell’ambito del sistema in cui ci si muove e i relativi processi, nella carriera del nostro ex i poteri forti lo hanno, di contro, rinforzato.

A quel bambino della via Gluck, piuttosto semplice e lineare negli schemi mentali, viene spontaneo un quesito: ma questi poteri sono forti oppure no o, addirittura, il prode ex era sostenuto da un potere uguale e contrario che la storia post magistratura ci indica addirittura più forte dei forti. Ah, saperlo! Ma il bambino, con il suo sguardo curioso, vuole una risposta secca. Bambinooooo… non è semplice, diciamo che è come quando ti guardi in una sala di specchi riflessi e non capisci da dove viene l’immagine. Il bambino è restato muto. In realtà qualche dato ci sarebbe.

Insieme ad altri ben più importanti personaggi abbiamo contribuito a scrivere la memoria in Cassazione che De Magistris ha prodotto innanzi alle Sezioni Unite (i testi – poi trasfusi nella memoria del Magistrato – sono rinvenibili nell’archivio del sito http://toghe.blogspot.com/ e sui documenti specifici http://toghe.blogspot.com/2008/04/il-testo-integrale-del-ricorso-in.html) avverso la decisione disciplinare del Csm per una serie di contestazioni disciplinari e relative sanzioni che non avevano “strappato” la toga al Magistrato quanto cambiato la funzione. Tuttavia, ahinoi, lo sforzo profuso a favore del Magistrato si rilevò vano per un caso irripetibile: il ricorso fu dichiarato inammissibile perché proposto dopo la scadenza dei termini. Come si fa a spiegare al bambino che quella decisione del Csm non fu vagliata dalla Suprema Corte per negligenza proprio del ricorrente? Sta di fatto che, impegnati come eravamo in quel periodo con il blog “Uguale per tutti” ci aspettavamo che spuntassero da un momento all’altro gli effetti di Archimede; invece il primo effetto di Archimede fu un de Magistris che cavalcava verso Bruxelles con una valanga di voti. Strana conseguenza dei poteri forti. La logica vuole che le grida di quel magistrato (sempre raffigurato con alle spalle la foto di Falcone e Borsellino) cui era stata strappata la toga, assediato dei poteri forti, sia stata la chiave di lettura di un futuro radioso in politica. Benedetti tarli, ma allora uno scenario sembra raffigurarsi se è vero che i fascicoli del magistrato strappato dalla toga, furono portati avanti, tra gli altri, dal dottor Facciolla – riconosciuto (a parte vicende ultime) Magistrato non comodo – finirono in un bagno di sangue per l’accusa; e, non si può megalomaniacalmente affermare che solo Lui avrebbe potuto portarli a termine.

Si trattò, a sentire alcune dichiarazioni degli inquirenti e decisioni dei giudici terzi di inchieste fumose e tecnicamente mal costruite. Benedetto tarlo… Insomma a parte i tifosi, il tempo ha molto ridimensionato l’icona del prode Magistrato strappato della toga a favore dell’immagine fissa di ospite di Giletti. Ma è noto che per avere seguito in Calabria il richiamo a quel periodo serve molto, ed ecco quindi il colpo a sorpresa: de Magistris presenta una istanza di revisione della sanzione disciplinare per cui non vi era stato il vaglio della Cassazione per errore del ricorrente. Peccato che la norma dica espressamente: «È ammessa la revisione da parte del Csm solo quando: a) i fatti posti a fondamento della sentenza risultano incompatibili con quelli accertati in una sentenza penale irrevocabile ovvero in una sentenza di non luogo a procedere non più soggetta ad impugnazione; b) sono sopravvenuti o si scoprono, dopo la decisione, nuovi elementi di prova, che soli o uniti a quelli già esaminati nel procedimento disciplinare, dimostrano l’insussistenza dell’illecito; c) il giudizio di responsabilità e l’applicazione della relativa sanzione sono stati determinati da falsità ovvero da altro reato accertato con sentenza irrevocabile.

Nulla di tutto questo è rinvenibile nella vicenda Palamara che con le sue espressioni nulla ha innovato sul piano delle prove sugli illeciti contestati. Ancora un tarlo… Se mi posso permettere, dottor De Magistris lasci perdere il passato e ci dica cosa vuole fare nel concreto per la Calabria… «Scriverti da qui, che è anche terra tua è come farti respirare quello che respiro»… perché «il meridionale ha un tale desiderio del potere, poiché non conoscendo una libera società dipende tutto dai potenti, che è entusiasta del potere qualunque esso sia».

*avvocato

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