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il processo

Tragedia del Raganello, richiesto il rinvio a giudizio degli indagati

L’udienza preliminare è stata celebrata al Tribunale di Castrovillari. Sono in tutto 14 gli indagati

Pubblicato il: 27/02/2021 – 10:46
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Tragedia del Raganello, richiesto il rinvio a giudizio degli indagati

CASTROVILLARI Nessuno dimentica cosa accadde il 20 agosto del 2018, quando un’onda anomala di fango e acqua travolse un gruppo di escursionisti nelle Gole del Raganello, a Civita, uccidendo 10 persone, tra le quali una guida. Sono in tutto 14 gli indagati, accusati a vario titolo di omicidio colposo, inondazione, lesioni colpose, omissione in atti d’ufficio ed esercizio abusivo della professione. Tra loro figurano anche i sindaci di Civita, San Lorenzo Bellizzi e Cerchiara di Calabria, Alessandro Tocci, Antonio Cersosimo e Antonio Carlomagno; titolari di agenzia turistiche e guide. Secondo l’accusa fu ignorata l’allerta gialla della protezione civile prevista per quel giorno, in particolare dai sindaci. Una tesi ribadita dall’accusa in occasione dell’udienza preliminare, celebrata ieri al Tribunale di Castrovillari dal giudice Biagio Politano. Il pubblico ministero Giovanni Tedeschi, assente, ha presentato una memoria in cui ha ricostruito gli attimi drammatici della tragedia, elencando le presunte responsabilità degli indagati. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti i soggetti coinvolti nell’inchiesta e alcuni imputati avevano preliminarmente chiesto il rito abbreviato. Nell’ultima udienza, le parti civili hanno concluso le loro difese mentre i legali di alcuni indagati: gli avvocati Emanuele e Luciana Franzese, Roberto Laghi e Luca Donadio hanno avanzato la richiesta del non luogo a procedere, elencando una serie di fatti che scagionerebbero gli imputati dalle responsabilità addebitate. Su tutte, l’eccezionale evento meteorologico e la bomba d’acqua all’origine della tragedia. «Nel comune di San Lorenzo Bellizzi, quel maledetto giorno, la pioggia cadde copiosa. Un evento raro che non si verificava da 400 anni». Ma oltre al carattere evidentemente straordinario dell’evento meteo i legali hanno ribadito la necessità di estendere eventuali responsabilità nei confronti di chi avrebbe dovuto occuparsi della sicurezza dell’intero territorio. «Un comune come quello di Civita può contare su un solo vigile urbano e dunque non sufficiente a rispondere ad una emergenza improvvisa come quella verificatasi il 20 agosto del 2018». Nelle prossime udienze, previste il 12 e 19 marzo 2021, si discuteranno le posizioni degli altri indagati. (f.b.)

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