COSENZA il Tribunale del Riesame ha accolto parzialmente il ricorso presentato dall’avvocato Nicola Rendace, difensore di Remigio Magnelli direttore dell’Uoc Risorse Umane dell’Asp di Cosenza e indagato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Sistema Cosenza”, coordinata dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo. Nei confronti di Magnelli, il giudice Manuela Gallo aveva applicato la misura del divieto di dimora nel Comune di Cosenza. Il Riesame ha deciso di sollevare da responsabilità l’indagato per quanto concerne il capo di imputazione numero 9 dove veniva riscontrato il presunto reato di abuso d’ufficio contestato allo stesso in merito «all’illegittimo collocamento in aspettativa di Gennaro Sosto, con delibera numero 65 del 7 febbraio 2019». Il legale di Magnelli attenderà di conoscere le motivazioni della sentenza, prima di procedere con un eventuale ricorso in Cassazione.
Il 23 febbraio 2021, la guardia di finanza ha notificato agli ex commissari ad acta per la sanità calabrese Massimo Scura e Saverio Cotticelli, ai dirigenti dell’Asp di Cosenza Bruno Zito ex dg del dipartimento Tutela della Salute, Vincenzo Ferrari dirigente di settore della Regione e ad Antonio Belcastro, all’epoca dei fatti contestati dg del Dipartimento tutela della salute, l’interdizione dai pubblici uffici per un anno. Interdizione per un anno anche per i dirigenti dell’Asp Aurora De Ciancio e Nicola Matrota. Per altri due dirigentti Asp Fabiola Rizzuto e Antonio Scalzo, la durata del provvedimento è di sei mesi. Un provvedimento di oltre 200 pagine in cui il gip spiega i motivi che lo hanno portato ad applicare la misura richiesta dalla locale procura.
L’operazione denominata “Sistema Cosenza”, condotta dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo, mira a far luce sulla gestione dei conti dell’Asp bruzia e su possibili reati in relazione alla compilazione e presentazione dei bilanci dal 2015 al 2017. (redazione@corrierecal.it)
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