REGGIO CALABRIA “Opera pubblica non è soltanto un’opera finanziata con fondi pubblici, ma un lavoro posto in essere a favore della comunità”. Secondo tavolo tematico promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito del percorso di avvicinamento all’inaugurazione del nuovo Waterfront che classifica l’opera nel più ampio prospetto dei “Nuovi spazi per il rilancio socioeconomico della città”. Un percorso, dice il sindaco Giuseppe Falcomatà, che “non deve farci vedere il mare come una preoccupazione, ma soprattutto come un’opportunità di sviluppo”. Il primo cittadino preannuncia l’elaborazione di un’ordinanza per l’istituzione di una “cabina di regia” dedicata alla gestione e all’impiego dei fondi europei di prossimo approdo.
Palcoscenico degli interventi tematici è la sala conferenze della Camera di Commercio reggina, coordinatrice dei lavori, l’assessore alle Finanze e Attività produttive del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò.
I temi cruciali vanno dal rilancio infrastrutturale del territorio metropolitano, al quadro degli investimenti per lo sviluppo del territorio, fino al coinvolgimento delle comunità nella strategia delle opere pubbliche e agli strumenti di sostegno economico rivolti agli Enti locali.
Ad aprire gli interventi è il ‘padrone di casa’, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana che richiama nel suo intervento l’importanza di “guardare al Nord, ma anche al Sud”, con riguardo alle tante risorse che il territorio mette a disposizione sia dal punto di vista ortografico che climatico. “Vi sono dei punti forza che permettono lo sviluppo delle infrastrutture cruciali come i porti e l’aeroporto”.
Sull’Ente Fiera, Tramontana propone una variante al progettoche tenderà “a portare alla città tanta ricchezza”. A cambiare sarebbe la zona dove allocare l’ente, da Arghillà al Pentimele.
“Lo sforzo del Comune non è solo quello di spendere i soldi per finanziare le opere” dice Francesco Consiglio, dirigente settore Finanze Comune di Reggio Calabria, ma anche quello di rispettare i parametri imposti dall’Europa. “Siamo arrivati a un punto in cui i comuni devono prevedere degli istituti contabili che non permettono la realizzazione di talune spese. Per costruire le opere abbiamo bisogno di finanziamenti esterni, ma presto si porrà anche il problema della manutenzione”. Una riflessione che chiama in causa Andrea Ferri, responsabile Finanza locale Anci-Ifel: “Per la gran parte del comparto”.
Caterina Cittadino, neopresidente della Commissione nazionale per il Dibattito pubblico sulle Grandi opere infrastrutturali e di Architettura di rilevanza sociale presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti sottolinea “l’importanza dell’ascolto dei portatori di interesse, ovvero coloro che da un punto di vista speciale possano immaginare un determinato intervento sul territorio. I grandi finanziamenti che arriveranno dall’Europa ci consentono di guardare l’Europa e il futuro in maniera diversa sebbene dobbiamo ripensare molte cose, partire dall’amministrazione del nostro paese”.
Conclude il giro di interventi Antonio Colaianni, direttore centrale per la Finanza locale dipartimento per gli Affari interni e territoriali presso il Ministro dell’Interno che fa il punto sulle difficoltà indotte sull’anno passato e sull’ammontare dell’iniezione letta con le lenti delle leggi finanziaria e di bilancio.
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