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Sanità, De Magistris: «Basta col gioco delle tre carte»

Il candidati alla presidenza della Regione: «Qui c’è ha bisogno di persone libere che non hanno prezzo»

Pubblicato il: 20/03/2021 – 21:04
Sanità, De Magistris: «Basta col gioco delle tre carte»

LAMEZIA TERME «Sulla sanità in Calabria, basta al gioco delle tre carte le cui conseguenze le pagano in prima persona i cittadini calabresi. Da anni in Calabria se parli con il governo regionale, ti dice che non può fare nulla perché siamo commissariati. I commissari dicono che non hanno i mezzi per operare. Il governo nazionale dice che non può far nulla perché la regione è commissariata». Lo ha detto Luigi De Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, intervenendo a Lamezia Terme, nei pressi dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, insieme al candidato al consiglio regionale Rosario Piccioni. Presenti esponenti di diverse associazioni lametine attive sul fronte della sanità.
«I cittadini calabresi – ha aggiunto de Magistris – vivono un’ulteriore vergogna e un paradosso: per colpa di una politica che si è consumata nei decenni, pagano le tasse più alte per avere i servizi meno adeguati. Noi chiediamo al governo nazionale di accollarsi il debito sanitario in Calabria, non lo devono pagare i calabresi. Non è più tollerabile il comportamento di un governo regionale costretto ad andare con il cappello in mano dal commissario o dal governo nazionale. Io non sono il candidato del centrosinistra e lo dice una persona che è di sinistra sin da quando era ragazzo. Luigi De Magistris e la sua squadra rappresentano l’alternativa. Noi chiediamo militanza e impegno anche a donne e uomini che non stanno nel perimetro del centrosinistra. La Calabria non ha bisogno del centrosinistra come lo abbiamo visto fino ad oggi; questa terra ha bisogno di persone oneste, libere, autonome, persone che non hanno prezzo e che sono innamorate di questa terra».
«Mentre a livello nazionale – ha detto ancora – stanno tutti insieme, da Salvini a Letta, da Berlusconi ai Cinque Stelle, qui in Calabria sta nascendo un nuovo laboratorio politico coerente e credibile. La Calabria può diventare un nuovo centro di una politica fondata sulla giustizia sociale, la solidarietà e la lotta alle mafie. Guai ad abbassare l’attenzione sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, perché passerà la pandemia ma il contagio criminale continuerà a fare danni in questa terra come li ha fatti fino ad oggi. Soprattutto nella sanità che in Calabria è uno dei principali centri dell’intreccio tra affari, politica e criminalità organizzata. Noi ci appelliamo ai calabresi per una insurrezione culturale fondata sui principi della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Le persone perbene devono poter operare nelle istituzioni, la mafia deve starne fuori. Noi possiamo essere un’occasione in Calabria per liberare le persone rimaste al guinzaglio. Liberatevi da quel guinzaglio che fa apparire i diritti come privilegi. Noi siamo persone libere che vogliono una rivoluzione culturale per questa terra».

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