ROMA Il generale Figliuolo ha accomunato la Calabria al resto d’Italia riguardo alle sue preoccupazioni sulla campagna vaccinale. Questo per dire che i limiti registrati a queste latitudini sono gli stessi che frenano l’aumento nella somministrazione delle dosi in tutto il Paese. Siamo molto lontani dalla sintesi offerta dal governatore reggente Nino Spirlì («la Calabria ha fatto un ottimo lavoro»). Lo dicono i numeri pubblicati venerdì pomeriggio dal governo sul proprio sito istituzionale. E che raccontano ritardi (per non chiamarli disastri) rispetto a categorie chiave come gli over 80 e il personale scolastico, per il quale la vaccinazione è sostanzialmente al giorno zero.
La Calabria fa parte delle 8 Regioni che hanno vaccinato (con due dosi) meno del 20% degli ultraottantenni. Questi i numeri: Sardegna 6,32%, Toscana 10,47%, Calabria 13,03%, Umbria 16,57%, Lombardia e Puglia 17,28%, Sicilia 17,86% e Abruzzo 18,49. Al capo opposto della classifica ci sono, in testa, la Provincia autonoma di Trento con il 41,37% degli over 80 vaccinati e la Provincia autonoma di Bolzano (35,73%). Tra le Regioni la migliore è la Basilicata con il 34,88%, poi l’Emilia Romagna con il 30,18%. Tra le altre regioni il Lazio è al 27,56%, il Veneto al 21,03%, il Piemonte al 21,97%. La prima dose, sempre in Calabria, è stata iniettata al 38,89% degli over 80. La media nazionale è del 48,74%.
Ferma al palo (o quasi) la vaccinazione per la fascia d’età tra 70 e 79 anni. Un dato che ricorre in tutto il Paese. La media nazionale di chi ha ricevuto la prima dose è del 5,64%, la seconda dose è ferma all’1,62%. Cifre confermate anche per la Calabria: il 5,52% ha avuto la prima dose, richiamo solo per 3.279 persone (l’1,77%).
Si quasi in tempo a fare l’appello (visto il tema) per il personale scolastico che ha completato il ciclo vaccinale – prima e seconda dose – in Calabria: sono 89 persone, secondo i dati pubblicati dal governo: lo 0,19% del totale. La prima dose è stata iniettata a 9.212 persone (il 19,87%). In entrambi i casi, la regione è ben al di sotto della media nazionale (prima dose al 56.56%, prima e seconda allo 0,87%).
Su due binari distinti le fasi della vaccinazione per gli ospiti delle Rsa. La prima dose è stata inoculata a tutti gli 11.333 pazienti. La seconda a meno della metà (il 49,24%, contro una media nazionale del 69,65%).
Praticamente in linea con il dato nazionale appaiono i dati riferiti al personale sanitario: l’82,77% ha avuto la prima dose; il 77,4% prima e seconda.
Sempre dai dati ufficiali forniti da Palazzo Chigi, emerge un’altra anomalia che non è soltanto calabrese ma in Calabria acquista una notevole cifra. Tra le categorie di vaccinati per questioni professionali (personale sanitario e non sanitario afferente agli ospedali e le Asp, personale scolastico e forze armate) e quelle fragili (over 80 e ospiti delle strutture residenziali) spicca il dato degli “altri” che, pur non appartenendo a quelle fasce di popolazione individuate come prioritarie, avrebbero ricevuto più di 52mila dosi di vaccino dall’inizio della campagna. A che titolo?, si chiedono in molti, con il timore che tra quei 52mila (che sono quasi pari agli ultraottantenni) si annidi qualche furbetto. Anche su questo aspetto sarebbe il caso di chiarire.
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