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“Un Eco dallo Jonio”

Rizzo: «Furbetti tra gli “altri” dei vaccini? Non lo escludo» – VIDEO

Il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza al talk de L’AltroCorriere Tv: «Lavoriamo per scardinare le vecchie logiche dell’Azienda»

Pubblicato il: 03/04/2021 – 18:45
di Luca Latella
Rizzo: «Furbetti tra gli “altri” dei vaccini? Non lo escludo» – VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO La campagna vaccinale prosegue a rilento «perché non ci sono vaccini disponibili». Ma accelererà nelle prossime settimane, «se come ha riferito il commissario all’emergenza Covid nazionale durante la sua visita, in Calabria arriveranno entro la fine di aprile 200mila dosi».  
Il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, intervenuto nel corso della trasmissione Un eco dallo Jonio, venerdì sera su L’Altro Corriere Tv, ha fatto il punto della situazione sulla campagna vaccinale in atto, posti letto e personale sempre più carenti, e sull’andamento della pandemia sul territorio provinciale. Ma anche ammesso di aver iniziato a «porre rimedio ad una serie di vecchie logiche» imperanti nell’azienda.

Il punto sulla campagna vaccinale

«Con la campagna vaccinale – dice subito – siamo a buon punto. Se avessimo avuto a disposizione un maggior numero di dosi avremmo potuto chiudere questa prima fase, dedicata ai soggetti estremamente vulnerabili e servizi essenziali, nella data prevista del 31 marzo».
Rizzo riferisce anche qualche dato sui “rifornimenti”. Settimanalmente l’Asp di Cosenza riceve «6000 dosi di Pfizer da distribuire sui territori. Periodicamente arriva del Moderna: inizialmente abbiamo ricevuto 3000 dosi, dopo 20 giorni altre 4000 e oggi altre 5000. Questi rifornimenti comportano la necessità di programmare adeguatamente gli interventi perché non abbiamo a disposizione un quantitativo sufficiente di vaccini a garantire la distribuzione nei centri vaccinali. La prima domanda che abbiamo posto al generale Figliuolo, un settimana fa è stata proprio relativa all’approvvigionamento. In quella occasione – prosegue Martino Rizzo – il commissario nazionale all’emergenza Covid ci ha confermato che entro aprile dovrebbero arrivare in Calabria altre 200mila dosi, ovvero più della metà di quanto abbiamo ricevuto fino ad oggi. Se arrivassero davvero queste dosi, allora potremmo anche imprimere un’accelerata, e di molto, alla campagna vaccinale».

«La Regione chiarisca la vicenda sulla categoria “altri”»

«E mi auguro venga chiarita la questione relativa alla categoria “altri” fra i beneficiari dei vaccini – tuona Rizzo –. Mi meraviglia molto come la Regione fino ad oggi non l’abbia fatto, anche perché è in possesso di tutti i dati dei cosiddetti “altri” che potrebbero includere comunque, una parte di soggetti fragili, i farmacisti, per esempio, qualche servizio essenziale e non escludiamo qualche “furbetto”. Di certo nella categoria “altri” ci sono anche 25mila soggetti fragili. Poi si dovrà verificare se sono accadute anomalie che nonostante qualcuno dica che non sono penalmente rilevanti, moralmente lo sono certamente».

Piattaforma prenotazioni e dintorni

Il direttore dell’Asp di Cosenza prova a fare anche chiarezza sul (mal)funzionamento della piattaforma per le prenotazioni. «In questo momento è previsto che si vaccinino i pazienti estremamente vulnerabili che sono diversi dai soggetti fragili. In alcuni casi – prosegue – la piattaforma riconosce i codici, in altri no. È il caso dei “fragili” che provano a prenotarsi e non vengono riconosciuti come estremamente vulnerabili. Altri problemi derivano dall’aggiornamento dei dati delle tessere sanitarie, ma questo è un limite del sistema che stanno tentando di migliorare».

Vaccinazioni di massa

Non c’è, però, ancora una data certa sull’inizio delle vaccinazioni di massa. La Regione sta predisponendo tre Hub in Calabria, a Catanzaro, Siderno e Corigliano Rossano. «Se riusciremo a chiudere la prima fase il 15 aprile – dice – compatibilmente con le disponibilità di dosi, da quella data in poi potremmo partire con la vaccinazione di massa, partendo dagli ultrasettantenni che insieme agli ultraottantenni, secondo i tassi di mortalità Covid, rappresentano le categorie da proteggere assolutamente. Proteggendole avremo annullato buona parte degli eventi nefasti».

L’andamento della curva pandemica sul territorio. «Siamo quasi al picco»

La recrudescenza del virus si sta notando maggiormente nella Sibaritide. «Stiamo per raggiungere il picco dell’infezione – specifica Rizzo – e da questo momento in poi dovremo soffrire per un’altra decina di giorni prima di poter dire che la curva pandemica è in fase decrescente. È successo che ci siamo abituati alla presenza del virus, lo abbiamo fatto entrare in ambienti che credevamo sicuri come quelli familiari, ci siamo rilassati e tutto questo ha causato una maggior diffusione. In tutto questo stiamo facendo i conti con la variante inglese, già sequenziata sul territorio. Questa variante si trasmette molto più velocemente e produce molti più danni all’organismo, oltre ad attaccare i più giovani che prima sembravano immuni. Anche ai più giovani il virus mutato sta determinando compromissioni gravi. Ciò significa che la variante non solo è diffusa ma è anche più “cattiva” e sta mandando in sofferenza tutte le strutture sanitarie».

Posti letto e personale

«Il problema è che chi opera col Covid deve essere preparato e deve acquisire esperienza. Siamo un questa fase così avanzata d’emergenza – sottolinea il direttore sanitario dell’Asp – perché le cose sono state affrontate con il solito ritardo. Il piano d’azione elaborato dalla Regione prevedeva per la provincia di Cosenza 74 posti letto Covid e fino a pochi giorni fa non li avevamo. Abbiamo dovuto compiere i salti mortali per raggiungere quella cifra. Ci siamo reinventati la trasformazione del reparto di Medicina di Cetraro con 32 posti perché molti medici svolgevano già il loro servizio nel polo Covid; 16 sono stati attivati ad Acri, 18 a Rossano, dove arriveranno a 40 quando saranno conclusi i lavori al quinto piano del “Giannettasio”. Ci siamo anche inventati una terapia sub-intensiva da 12 posti all’Annunziata che ha mandato in sofferenza Cetraro e Rossano, dove è stato prelevato del personale. È un reparto che stiamo pensando di trasferire a Rogliano dopo questa sorta di corto circuito fra Asp e Azienda sanitaria, perché nonostante le buone intenzioni accade sempre qualcosa. A questi si aggiunga il pronto soccorso di Rossano, mutuato in Covid con tutti i problemi che ne stanno derivando».
Martino Rizzo rivela come l’Asp stia assumendo infermieri «anche se non se ne trovano molti in giro. Qualcuno è stato assunto nei giorni scorsi, altri ieri ed altri ancora nei prossimi giorni. Andranno a rimpinguare i reparti in sofferenza e ci scusiamo con i dipendenti dell’Asp che stanno sopportando in questa fase l’insopportabile».

«Colmare i gap nel servizio sanitario sui territori»

Il direttore sanitario dell’Asp, da sibarita ammette che «il servizio sanitario erogato sul territorio deve essere accettabile, normale. Ci sono una serie di carenze che vanno colmate, deficienze accumulate nel tempo che vanno compensate. Questo lo si può fare solo se si programma, non esiste la bacchetta magica, ma il mio contributo alla eliminazione di alcune gravi sperequazioni fatte in passato, ci sarà senz’altro».

«Porre rimedio a vecchie logiche»

«Bisogna porre rimedio ad una serie di vecchie logiche del passato. Vengo avvertito come uno estraneo a quell’ambiente e vi assicuro che le difficoltà non mi vengono risparmiate all’Asp. Ma avendo conosciuto il commissario La Regina, una persona libera da condizionamenti, sono convinto che potremo lavorare nell’interesse dei territori, perché come la Sibaritide ci sono altre aree della provincia con gli stessi problemi. Stiamo assumendo personale, metteremo mano alle strutture – conclude Martino Rizzo – per tentare di offrire una sanità che dia risposte necessarie e immediate ai territori».

La puntata integrale di Un eco dallo Jonio

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