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La storia di Bartolo Mercuri, viaggio tra gli “invisibili” della Piana di Gioia Tauro

Le telecamere di Domenico Iannacone tornano all’associazione “il Cenacolo” di Maropati. Solidarietà tra le miserie del territorio

Pubblicato il: 13/04/2021 – 10:33
La storia di Bartolo Mercuri, viaggio tra gli “invisibili” della Piana di Gioia Tauro

ROSARNO Domenico Iannacone torna nella Piana di Gioia Tauro a un anno di distanza dall’ultimo viaggio. Insieme a lui c’è Bartolo Mercuri dell’associazione “il Cenacolo”, protagonista dell’episodio, intitolato “Prima di ogni cosa”, del programma di approfondimento condotto dal giornalista.
«Mi hanno bruciato due pullman, solo perché non dovevo aiutare i migranti». In sella al nuovo mezzo, frutto della solidarietà raccolta da centinaia di persone e associazioni dopo l’appello dello scorso anno, i due percorrono le vie di Rosarno raggiungendo i diversi insediamenti dispersi tra le campagne e raccogliendo i ragazzi ai bordi delle strade per offrirgli ristoro e trasporto. «Ci sono persone che non accettano che tu fai il bene», dice ancora Mercuri. «Ma non mi tirerò mai indietro».
Alla fine del viaggio, i migranti che salgono sul nuovo pullman sono 25. «Ora andiamo a mangiare, poi scarpe e vestiti per tutti», dice ai ragazzi mentre li accompagna nella mensa della sua associazione.

Lui è un piccolo commerciante di mobili che da anni aiuta i braccianti e le famiglie in difficoltà della Piana di Gioia Tauro e l’associazione ha sede nel piccolo centro reggino di Maropati.
Mercuri racconta anche della visita dell’elemosiniere di Papa Francesco, mandato con un furgone pieno di viveri distribuiti nelle campagne della Piana. «Ha visto la realtà, la miseria, la sofferenza».
Nel frattempo, nei locali dell’associazione, vengono preparati pacchi con viveri che dovranno essere distribuiti alle famiglie bisognose. «Ogni pacco è una famiglia. Nell’ultimo anno sono triplicati i poveri nella zona. Senza questi la gente non può mangiare, come fa?»
Il viaggio prosegue poi nelle campagne della Piana. Al crepuscolo il pullman incrocia alcuni ragazzi che rientrano in bicicletta, altri a piedi, dopo una lunga giornata lavorativa.
Tra la zona della tendopoli di San Ferdinando e i ghetti vengono raccolte le voci degli agricoltori che nell’ultimo anno hanno sofferto i danni della mancanza di manodopera aggiuntansi all’«economia illegale» indotta dai prezzi imposti dalla grande distribuzione. «Quando il mondo è sotto sopra ci rimettono i più deboli».
Decine di arance marcite, cadute sul terreno. «Soldi persi» per un territorio che non può così sfruttare una delle sue risorse più importanti.
Nel mezzo, il dramma di molti “invisibili”, quelli, dice Bartolo Mercuri, «che anche quando vediamo, facciamo finta di non vedere». Una condizione rimasta immutata da molti, troppi anni. (f.d.)

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