CORIGLIANO ROSSANO In una terra in cui si potrebbe vivere di turismo per otto mesi l’anno, pesano le carenze infrastrutturali. Per raggiungere la Sibaritide e le sue bellezze naturali, architettoniche e i beni culturali unici al mondo, le vie d’accesso sono oltremodo carenti con una statale 106 rimasta agli anni ’50, la strada ferrata al 1860, seppur con qualche positiva iniziativa come l’elettrificazione della rete che viaggia a passo di lumaca o gli aeroporti più vicini – Lamezia Terme e Crotone – ad almeno a un’ora e mezza di auto, ma irraggiungibili con mezzi pubblici.
È il gap infrastrutturale a penalizzare chi vuole fare turismo nella Sibaritide ed a Corigliano Rossano, città ricchissima di opportunità ma quasi inaccessibile. La pensano così due imprenditori turistici che pur fra mille difficoltà offrono servizi di qualità, Anna Aversente, titolare del Relais Il Mulino e Carlo Caravetta che con la sua famiglia gestisce il Lido Malena, ospiti dell’ultima puntata del talk Un eco dallo Jonio, la trasmissione che da L’Altro Corriere Tv racconta il nord-est calabrese.
«Le infrastrutture – ha detto Aversente – sono il vero problema. Tutti i giorni sono costretta a lottare per far raggiungere la mia struttura a quei pochi turisti e segnalo praticamente a cadenza settimanale che le strade sono impraticabili, a tal punto da dover azzardare di dire che non mi sento di vivere in una città civile. Così è difficoltoso andare avanti, è difficoltoso raggiungere le nostre bellezze con voragini da scansare per le strade. Se questo è il nostro bigliettino da visita non diamo di certo una bella parvenza. Questo nostro territorio vanta luoghi meravigliosi ma penalizzati dalle vie d’accesso».
Per Caravetta, ancora, fondamentale sarà la nuova statale 106, la Roseto-Sibari e la Sibari-Rossano poi fino a Crotone. «Una volta ultimata potremo raggiungere – ha spiegato – l’aeroporto di Crotone in 40 minuti, meno di quanto un milanese impiega per raggiungere Malpensa. Ma dobbiamo lottare con i denti perché la 106 sia completata, questa è la nostra vera necessità. Per questo sono convinto che dovremmo allacciare rapporti stretti con Crotone, per imbracciare battaglie insieme. In questo modo, forse, potremmo azionare qualche leva politica importante. La statale 106, dunque, è dirimente. E poi l’alta velocità ferroviaria, nel bene o nel male sta arrivando con la Frecciargento Sibari-Bolzano».
Tra i temi trattati nel corso della trasmissione, un altro dei problemi che certamente non aiuta a promozionare mare, montagna, località suggestive è la mancanza di un marchio e di marketing territoriale.
«Viviamo alla giornata – è stato il pensiero di Caro Caravetta che Anna Aversente ha condiviso – di passaparola e fa fede solo il buon nome della struttura. Manca un marchio sostenuto da un’attività decisa di marketing. Le strutture ricettive ci sono, e di tutte le qualità, ma bisogna trovare il modo per promuovere il territorio. Si fa abbastanza per il Codex Purpureus Rossanensis, patrimonio dell’Unesco e per il Castello ducale, ma per le potenzialità che ci sono attorno a questi due beni si fa ben poco».
Secondo Anna Aversente la Piana di Sibari «potrebbe vivere di turismo per otto mesi l’anno. Dobbiamo imparare a fare rete fra imprenditori turistici perché quando gira l’economia, gira per tutti. Ed invece siamo presi a curare solo il nostro orticello».
Un altro argomento ha riguardato le concessioni marittime demaniali ai balneari, tanto discusse in questi giorni a livello regionale.
«Il comune di Corigliano Rossano – hanno detto in proposito – ha fatto quello che doveva a evidenza pubblica. Fino al 2033 non dovremo avere problemi, anche se la mannaia della Direttiva europea “Bolkestein” esiste per tutti». (l.latella@corrierecal.it)
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