CATANZARO «In questi giorni hanno fatto molto discutere le dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo il quale il numero estremamente elevato di micro imprese italiane sarebbe la causa principale della fragilità del sistema produttivo. Forse Visco non tiene conto del fatto che se l’Italia è il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica, lo dobbiamo proprio ai 4,2 milioni di piccole imprese che rappresentano il 99% di tutte le aziende d’Italia e danno lavoro al 65% degli addetti. Anche la nostra regione poggia la sua fragile ossatura economica sul sistema delle piccole e micro imprese, soprattutto artigiane: mani e creatività, impegno e coraggio che dobbiamo semplicemente ringraziare». È quanto afferma il presidente regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano.
«In Calabria, secondo i dati dell’Osservatorio MPI della Confartigianato Imprese Calabria – sono 32.500 le imprese artigiane (per lo più imprese famigliari) attive nei diversi settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità – spiega Matragrano -. L’errore è stato sempre quello di non valorizzare e proteggere questo immenso patrimonio che rappresenta quasi il 20% del totale delle imprese calabresi. Ciò che deve cambiare non è la ‘taglia’ aziendale, ma le condizioni di un habitat che è poco favorevole all’iniziativa economica, sia essa micro, piccola, media o grande».
«Quelle dell’artigianato, ad esempio, sono imprese che hanno dimostrato, soprattutto nella fase della pandemia, di saper coniugare tradizione e innovazione. Dalla ceramica all’argilla, dagli strumenti musicali ai tessuti pregiati, dai gioielli preziosi al legno, il vimini e la paglia, i prodotti artigiani sfidano i confini puntando sulla qualità e il valore aggiunto del grande cuore di chi realizza grande qualità – aggiunge ancora Matragrano -. Scegliere i prodotti e servizi artigiani offerti sul proprio territorio vuol dire sostenere l’impresa, l’imprenditore e le migliaia di addetti e le loro famiglie. E nello stesso tempo significa dare linfa al benessere della comunità, dato che il 41,9% delle micro e piccole (3-49 addetti) imprese del territorio sostengono o realizzano iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa, di contrasto alla povertà e al disagio sociale e socio- assistenziali: si tratta del 98,6% delle imprese totali impegnate in attività di interesse collettivo. Il problema del nostro Paese, quindi – rimarca il presidente regionale di Confartigianato Calabria – non sono i piccoli imprenditori ma l’ambiente che li circonda: devono cambiare le condizioni poco favorevoli in cui solitamente si sviluppa l’iniziativa economica e deve essere valorizzato l’esistente che ha finora trainato la nostra economia».
«Il capitale umano e professionale dei dipendenti è il patrimonio più prezioso per i piccoli imprenditori – conclude Matragrano -. Sarebbe più utile correggere le errate percezioni sul nostro sistema produttivo e migliorare, finalmente e davvero, le condizioni nelle quali gli imprenditori svolgono la propria attività, senza costringerli a crescere per forza».
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