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Banca d’Italia, a Catanzaro restaurato il dipinto di Cefaly. «Vicini alla comunità anche in pandemia» – VIDEO

L’opera è stata sottoposta ad un complesso restauro. Magarelli: «La pandemia ci ha lasciato un’eredità che è una grande sfida»

Pubblicato il: 09/06/2021 – 15:33
Banca d’Italia, a Catanzaro restaurato il dipinto di Cefaly. «Vicini alla comunità anche in pandemia» – VIDEO

CATANZARO Dopo un restauro durato oltre un anno, è tornato ad occupare il suo posto dei locali di rappresentanza della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia il dipinto “Il commercio di Calabria e le promesse del ministero italiano” di Andrea Cefaly, eminente esponente calabrese dell’arte pittorica dell’800. Il dipinto è stato sottoposto ad un complesso restauro dopo la scoperta di muffe che avrebbero potuto provocare il distacco dell’impianto pittorico.

«Un’opera di alto valore artistico»

«Ci siamo trovati davanti – ha spiegato la restauratrice Caterina Bagnato illustrando i lavori svolti sull’opera che oggi è tornata al suo posto – ad una bomba biologica. Adesso è stato recuperato un equilibrio, fragilissimo, ma ritrovato in tutta la sua pianezza materica dei componenti originari e dei componenti di restauro. Si tratta di un’opera di alto valore artistico ma anche sociale. Si vede la rappresentazione metaforica di quello che è il titolo del dipinto e di come le promesse del ministero italiano vengano rappresentate dall’artista come una locomotiva dipinta tra le nuvole, sopra la parte sottostante che raffigura il commercio nella seconda metà dell’ottocento che anela al progresso che però resta tra le nuvole».

Sergio Magarelli - Banca d'Italia

Magarelli: «Grande legame con il territorio»

«Questa opera – ha commentato il direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Sergio Magarelli – rappresenta il valore sociale del patrimonio artistico della Banca d’Italia ma soprattutto il legame col territorio che per noi è uno dei primi criteri e la nostra ragion d’essere, fornire alla comunità i nostri servizi. La nostra presenza che sia utile e proficua. Il restauro è durato il tempo della pandemia ed  il ritorno dell’opera è l’augurio migliore che possiamo fare a noi, alla regione, a tutta la comunità che il segno di una ripartenza e di un futuro all’altezza delle aspettative e migliori di quelle promesse dal ministero italiano che Cefaly con questo quadro metteva in luce nelle sue disfunzioni, nei suoi ritardi». 

«Ascoltiamo la comunità anche in pandemia»

«Ascoltare la comunità, farci trovare, fornire i nostri servizi con la migliore qualità possibile. Lo abbiamo fatto anche durante la pandemia, senza soluzione di continuità, cercando di essere utili, di far sì che questo legame non solo sia valorizzato, ma sia proficuo per entrambi. Le pandemia ci ha lasciato un’eredità che è una grande sfida. È un momento, in particolare per la Calabria, in cui il nostro motto deve essere “se non ora quando?”. Calabria mia, consentitemi di dirlo, è ora di svegliarsi».

L’intervista

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