CATANZARO «Da diversi giorni i tantissimi tirocinanti ex mobilità in deroga, presenti in pianta stabile negli enti locali calabresi da molti anni – si legge in una nota Michele Rizzuti, Coordinatore provinciale Anci Giovani Cosenza – sono in stato di agitazione e di mobilitazione permanente. Preoccupazione, rabbia e profonda delusione sono i sentimenti che circolano fra di loro. Tutto ciò è dovuto da anni ed anni di promesse mancate, di prospettive lavorative personali mai realizzate e di una situazione paradossale di sentirsi sempre in costante incertezza e senza un futuro».
«Gli enti locali calabresi, nella fattispecie i comuni, – prosegue Rizzuti – sono l’interfaccia più prossima che il cittadino ha a disposizione per la risoluzione di svariati problemi. Però la mancanza di ricambio generazionale nelle piante organiche comunali, dovuta al blocco perenne e permanente delle assunzioni, ha generato un graduale abbassamento del livello dei servizi offerti al pubblico. Pertanto negli anni le difficoltà per gli enti locali nel garantire elevati standard di servizi sono via via aumentate: dalla pulizia delle strade allo sfalcio dell’erba, dalla piccola-media manutenzione giornaliera ai tanti servizi offerti da sportello al cittadino negli uffici comunali, la continua contrazione di unità a disposizione delle amministrazioni pubbliche genera malcontento ed inefficienze fra la popolazione. Da molti anni circa settemila unità di “tirocinanti” ex percettori di mobilità in deroga, di cui 5.000 impiegati nei comuni, aiutano fattivamente le amministrazioni comunali nel dare risposte ai cittadini e nel migliorare, quindi, la qualità della vita delle nostre comunità sopperendo in pianta stabile alle mancanza di personale». «Pertanto da Coordinatore Provinciale Anci Giovani Cosenza non posso rimanere indifferente al loro grido di dolore – conclude Rizzuti – e ritengo che la loro grottesca vicenda occupazionale è prioritaria rispetto ad ogni altra questione, e va risolta definitivamente senza tergiversare ulteriormente. Il mio appello è rivolto alle amministrazioni comunali le quali, unite, devono scegliere con forza e convinzione di stare dalla parte di questi lavoratori e condurre, insieme, ogni azione utile affinché le nubi di un presente incerto si diradino per fare posto ad un cielo limpido e ad un futuro di dignità e di rispetto per queste persone e per le loro famiglie».
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