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Franz Caruso presenta “Cosenza 2050”, dalle “tre P” all’idea dei quattro distretti cittadini

Il candidato sindaco lancia il suo programma: «Questa è la città che vogliamo consegnare ai nostri nipoti». Covelli: «Il Pd appoggi la candidatura»

Pubblicato il: 03/08/2021 – 21:01
Franz Caruso presenta “Cosenza 2050”, dalle “tre P” all’idea dei quattro distretti cittadini

COSENZA «Sono stato candidato in tutte le tornate elettorali importanti, ma mai in quella per me fondamentale». Franz Caruso scende in campo per Cosenza e presenta ufficialmente “Cosenza 2050”, il raggruppamento civico che accompagnerà l’avvocato nella corsa verso Palazzo dei Bruzi. Nel corso della presentazione fissata per questo 3 agosto nella “Sala degli specchi” del Palazzo della Provincia, Caruso spiega la sua iniziativa, ovvero «un’azione di solidarietà creata tra generazioni che hanno vissuto l’esperienza dell’amministrazione di questa città e i giovani che dovranno viverla».
L’idea di questo incontro nasce dalla volontà di rispondere alle domande fugando dubbi «su quello che “Cosenza 2050” non è» oltre che per replicare ad alcune voci circolate intorno alla sua stessa candidatura: «Lo dico chiaramente – evidenzia Caruso – non ho mai fatto parte di nessuna associazione segreta».
Tra il pubblico presenti diversi esponenti delle forze politiche «di centrosinistra» e amministratori di Comuni vicini come Paola, Cassano ed Aprigliano. «Il sindaco – dice Caruso rivolgendosi a loro – è il punto di riferimento dei bisogni di una collettività» e in questo senso «“Cosenza 2050” non è uno slogan, ma un progetto che getta le basi per creare l’amministrazione di questa città». Un progetto che non rinnega il passato, «perché – dice Caruso – è mia intenzione costituire un gruppo formato dai precedenti amministratori affinché mettano a disposizione le loro esperienze, idee e proposte. Chi ha vissuto all’interno dell’Istituzione della città vede le cose da una prospettiva migliore e può aiutare a far crescere i giovani».

Covelli: «Il Pd faccia presto. Caruso è l’unico che può rilanciare Cosenza»

«Un progetto, una proposta, un’idea, un’azione». “Cosenza 2050” nasce da ore di confronto coi cittadini e «non da incontri politici». Ne sono sembianza le voci che si avvicendano prima dell’intervento del candidato, dagli studenti ai professionisti passando per le associazioni e i sindacati. Tutti chiamati a rispondere a una domanda: cosa vi aspettate dalla vostra città?
Quindi le voci politiche, come quella del coordinatore cittadino di Italia Viva, Francesco Tarantino: «Quando diventi amministratore diventi pragmatico perché vieni a contatto con la realtà. Quando si parla di “Cosenza 2050” significa guardare oltre» e Francesco Spadafora di “Italia in Comune”. Presenti anche i rappresentanti di Articolo Uno e Azione oltre che Damiano Covelli, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico che per Caruso spende parole di elogio come già fatto, a suo dire, col neo-commissario cittadino Francesco Boccia. «Qui c’è il vero centrosinistra. – esordisce – Per questo, dico al mio partito: facciamo presto. Abbiamo il dovere di completare quel pezzo di centrosinistra. Mi auguro che ci sia immediatamente il simbolo del Pd per evitare di logorare una candidatura che è forte. Non ho trovato un solo cosentino che mi abbia detto “Franz Caruso non va bene”. Questo centrosinistra può vincere e convincere anche al primo turno».

Il programma: popolazione, pianeta, profitto

Franz Caruso scende poi nel merito del dibattito snocciolando i punti essenziali del suo programma basato su quelle che lui stesso definisce le “tre P”: popolazione, pianeta, profitto.
«La Città sostenibile – dice Caruso – ha come obiettivo primario il benessere dei propri cittadini che si fonda sulla partecipazione di tutti. E lo fa attraverso fonti alternative; l’uso di tecnologie all’avanguardia nello smaltimento dei rifiuti». Caruso passa in rassegna una serie di linee come la preservazione delle risorse idriche e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. E aggiunge: «La città sostenibile è anche una città interconnessa attraverso una struttura di trasporto diversificata». L’idea di Caruso è quella di eliminare gli autobus che circolano per la città creando ingorgo, «sostituendoli con veloci e snelle navette elettriche». «Dobbiamo fare in modo – aggiunge – che la nostra città dia il meno possibile la necessità di utilizzare i mezzi privati» magari attraverso la creazione di corsie alternative per i mezzi pubblici andando a sfruttare soprattutto i nuovi trasporti che utilizzano tecnologie a gas ed elettriche.

Il progetto dei «quattro distretti»

«Ci impegneranno nella ricerca delle risorse che metteremo in campo. Risorse – aggiunge il candidato – che creeranno una città nuova e diversa per evitare che ci sia solo il “salotto buono” del centro e il degrado a distanza di 100 metri». Per questo, nel suo programma, Franz Caruso prevede la realizzazione dei «quattro distretti della salute, dei servizi, dello sport e della cultura».
Primo è il “distretto della salute” dove «dovrà sorgere il nuovo ospedale». Secondo quello “dei servizi”, «che prevede la delocalizzazione delle casermette al pari della delocalizzazione della casa circondariale». Caruso spiega come la funzione di questo distretto debba essere quella di recuperare «tutto quello che è marginale rispetto al centro. Cosenza – aggiunge – non può parlare come città capoluogo ma deve parlare a un’area urbana. Non è città unica ma dobbiamo pensare a un’area molto più vasta che, se la legge ce lo permette, sarà l’Area Metropolitana del nord della Calabria». Strategica appare anche l’idea del “distretto dello sport” che dovrà «sorgere in collaborazione con Rende e Castrolibero in via degli stadi per realizzare il nuovo stadio e strutture sportive per gli sport minori, per dare sfogo e spazio anche alle altre discipline sportive». Caruso non risparmia il suo augurio al Cosenza Calcio per la promozione in Serie B riconquistata «in maniera anche un po’ fortunosa» dopo il rigetto del ricorso presentato dal Chievo Verona. «L’aver conquistato in modo rocambolesco la sua permanenza è un po’ simbolo del percorso che ci apprestiamo a intraprendere». Ultimo, ma non per importanza, è il “distretto della cultura” che ruota intorno al recupero e alla valorizzazione del Centro Storico, vero e proprio attrattore della città. «Non bastano i finanziamenti a pioggia per risolvere i problemi. – Sottolinea – serve che tutti ci si metta con coraggio e determinazione, coinvolgendo tutte le istituzioni, coinvolgendo anche gli istituti privati, banche e assicurazioni, affinché si possa chiedere e ottenere al governo e al parlamento una legge speciale per la tutela del centro storico. Sviluppando in questo territorio quella cultura che purtroppo è abbandonata da molti anni». E conclude: «Dobbiamo agire in questa direzione perché la città del futuro possa avere queste prerogative. Una città giusta, equa, che garantisce diritti e rispetta i doveri. La città che insieme alle energie giovani vogliamo consegnare ai nostri nipoti». (f.d.)

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