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Spezzano Albanese, intimidazione a un imprenditore agricolo: tagliate 20 piante d’ulivo

La segnalazione è arrivata dall’associazione “Solidarietà e partecipazione”. Dopo l’accaduto, l’uomo ha sporto denuncia

Pubblicato il: 20/08/2021 – 20:48
Spezzano Albanese, intimidazione a un imprenditore agricolo: tagliate 20 piante d’ulivo

SPEZZANO ALBANESE Atto intimidatorio contro un imprenditore agricolo di Castrovillari, Marco Fusca. Ignoti, la notte scorsa, hanno tagliato 20 piante di ulivo nella sua azienda agricola a Spezzano Albanese. A dare notizia dell’atto intimidatorio, denunciato alle forze dell’ordine, è stato il presidente dell’associazione “Solidarietà e Partecipazione” di Castrovillari, Ferdinando Laghi. Il sindaco di Spezzano Albanese Fernando Nociti, accompagnato dall’assessore Muià, stamani è andato nell’azienda di Fusca per esprimergli solidarietà istituzionale e condannare l’aggressione. «Sono qui – ha affermato Nociti – per portare la mia solidarietà e quella di tutta la comunità che amministro all’imprenditore, ma soprattutto sono qui per dire no, senza se e senza ma, a qualsiasi forma di intimidazione o di prevaricazione». Anche alcuni cittadini di Castrovillari, tra cui i rappresentanti dell’associazione “Solidarietà e Partecipazione” di cui Fusca fa parte, sono andati a esprimere solidarietà e vicinanza. «Le modalità del fatto – ha scritto in una nota Laghi – appaiono di evidente stampo mafioso ed è stata una pena vedere tanti begli alberi di ulivo, già carichi di preziosi frutti, tagliati di netto e riversi al suolo. Ma questo bruttissimo episodio ci deve anche far interrogare sulla deriva illegale a cui questi avvenimenti, che si ripetono, sembrano voler indirizzare il nostro territorio. Un territorio che subisce in silenzio questi o analoghi scempi, viene colpito non soltanto nelle persone che subiscono i danni degli attentati, ma anche a livello dei gangli vitali dell’intero tessuto sociale. Ecco dunque perché, accanto all’azione delle Forze dell’Ordine, che non possono e non devono avere l’intero onere della difesa della legalità, deve scendere in campo la solidarietà sociale e istituzionale. Per dare – ha concluso Laghi – da un lato un segnale di conforto e sostegno a chi la violenza ha subito, e dall’altro un segnale di stampo opposto a chi, con la violenza, pensa di poter raggiungere i propri loschi fini».

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