CORIGLIANO ROSSANO Si aprirà l’8 settembre la seconda fase di giudizio del processo “Fargon”, dinnanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro, per i dieci imputati già giudicati in primo grado col rito abbreeviato dal gup del tribunale di Castrovillari.
L’inchiesta omonima coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Rossano nell’estate 2019, scaturisce dal tentato omicidio di un allevatore di Corigliano Rossano, vittima di tentata estorsione avvenuto a gennaio 2018 in una contrada montana del Rossanese. I militari dell’Arma nel corso delle indagini ricostruiscono la presunta organizzazione criminale operante nell’area montana bizantina, votata alla gestione del taglio abusivo di legname praticato prevalentemente in aree demaniali ed alla ricettazione dello stesso legname stoccato in alcuni magazzini, deprezzato rispetto al mercato e rivenduto ai consumatori. L’indagine, spiega al tempo il capitano dei carabinieri della Compagnia di Rossano, Carlo Alberto Sganzerla, rileva il «controllo sterminato del territorio da parte dei soggetti fermati», organizzato in modo tale che permettesse loro di muoversi con agilità ed evitare i controlli.
Furono quindici le persone colpite da misure cautelari e due i tronconi del processo. Il rito ordinario ancora in corso al tribunale di Castrovillari e quello abbreviato, conclusosi ad ottobre 2020 con le condanne inferiori a quanto richiesto della Pubblica accusa oltre all’assoluzione per alcuni capi di imputazione e l’esclusione di alcune aggravanti.
I dieci imputati sono difesi dagli avvocati Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti, Nicoletta Bauleo, Maria Teresa Zagarese, Giusy Acri, Gianluigi Zicarelli, Maurizio Minnicelli, Giovanni Giannicco, Leonardo Trento.
L’ente comunale anche in appello, nel frattempo, si costituirà parte civile come avvenuto per il processo di primo grado nella forma del rito abbreviato. Il giudice, con la sentenza emessa il 21 ottobre 2020 ha disposto il risarcimento del comune di Corigliano Rossano, per una somma complessiva di due milioni di euro. (lu.la.)
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