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la tragedia

Incidente mortale sulla SS 280: alla guida l’uomo che uccise 8 ciclisti a Lamezia

Sarebbe Chafik El Ketani, 34enne di origini marocchine, l’uomo alla guida della Corolla uscita fuori strada lunedì sera, provocando la morte di un connazionale. 11 anni dopo un nuovo incubo

Pubblicato il: 09/09/2021 – 11:17
di Giorgio Curcio
Incidente mortale sulla SS 280: alla guida l’uomo che uccise 8 ciclisti a Lamezia

LAMEZIA TERME Si vociferava da giorni, la notizia volata di bocca in bocca è poi sbarcata anche sui social da ieri, senza trovare tuttavia conferma ufficiale da polizia e carabinieri, contattati direttamente dal Corriere della Calabria. Eppure l’ultimo incidente mortale che si è consumato drammaticamente sulle strade calabresi avrebbe, suo malgrado, un protagonista già noto purtroppo alle cronache. 

L’incidente mortale sulla SS280

Si tratterebbe infatti di Chafik El Ketani, 34enne di origini marocchine, alla guida della Toyota Corolla che lunedì sera poco dopo le 23 sulla SS 280 – nei pressi di Marcellinara – è finita fuori strada, schiantandosi contro un guard rail, provocando la morte di un 31enne, N. F., anche lui di origini marocchine. (QUI LA NOTIZIA)

La strage degli otto ciclisti

Ma Chafik El Ketani è però l’uomo (all’epoca dei fatti poco più che ventenne) che, la mattina del 5 dicembre del 2010, alla guida della sua Mercedes, investì dieci ciclisti sulla SS18, nei pressi della Marinella di Lamezia Terme, causando la morte sul colpo di sette di loro e il ferimento di altri due, mentre un ottavo ciclista morì due mesi più tardi. (QUI LA NOTIZIA)

Gli interrogativi

Una tragedia immane che segnò inesorabilmente non soltanto gli amici e le famiglie dei ciclisti coinvolti, ma la Calabria e un paese intero, sconvolto da una strage senza precedenti, suscitando al contempo un moto di indignazione. All’epoca El Ketani, infatti, si trovava alla guida dell’auto sotto l’effetto di droghe e per quella tragedia ha pagato con 5 anni di condanna. Ora, a distanza di 11 anni, è come leggere lo stesso drammatico copione. 

E a questo punto la domanda è d’obbligo: come è potuto accadere? (redazione@corrierecal.it)

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