FUSCALDO Riceviamo e pubblichiamo una nota in riferimento all’articolo sul sit-in di studenti e genitori davanti al plesso di località Scarcelli, a Fuscaldo, per chiedere il rientro in classe (qui la notizia). A scrivere e precisare quanto segue è la professoressa Anna Maria De Luca, dirigente scolastico dell’Istituto:
Con riferimento alla parte che cita un “Sit in di genitori e alunni davanti il plesso di località Scarcelli. Cancelli chiusi nonostante i lavori di ristrutturazione siano conclusi”.
È vero che c’è stato un sit in di genitori che invece di far entrare i figli nelle loro classi hanno preferito farli stare fuori dai cancelli a manifestare contro la scuola ma non è assolutamente vero che la scuola è stata chiusa. Il plesso di Scarcelli ha aperto oggi, per la prima volta dopo i lavori di ristrutturazione. È un plesso riconosciuto dal Ministero con il codice meccanografico della scuola primaria, motivo per cui oggi è stato aperto come scuola primaria. Non esiste una scuola secondaria di primo grado a Scarcelli. L’unica scuola secondaria di primo grado di Fuscaldo riconosciuta dal Ministero si trova alla Marina ed è qui che hanno frequentato lo scorso anno i ragazzi che oggi protestavano ed è qui che dovranno continuare a frequentare. Io sono un dirigente dello Stato e non posso andare contro la legge per assecondare la volontà dei genitori che vogliono la scuola sotto casa. A Fuscaldo ci sono ben dieci plessi di scuole. Solo nel momento in cui la Scuola Secondaria di Primo Grado chiuderà per lavori di ristrutturazione (il che dovrebbe accadere a breve) i ragazzi potranno essere spostati.
In secondo luogo, sulla parte “Senza comunicazione, da quanto si è appreso, la dirigente scolastica Anna Maria De Luca, ha trasferito i ragazzi al plesso della Marina di Fuscaldo, nonostante l’edificio di Scarcelli sia stato ristrutturato e pronto ad accogliere gli alunni”
Notizia assolutamente falsa. Non c’è stato alcun trasferimento, i ragazzi devono frequentare la scuola Secondaria di Primo Grado dove hanno già frequentato lo scorso anno, cioè nell’unica sede esistente. Ho scritto una lettera ai genitori, pubblicata nel sito due giorni prima dell’inizio delle lezioni, dove era tutto più che chiaro quindi nessuno può dire di non essere stato messo a conoscenza della questione, per altro più che dibattuta nel corso dell’ultimo anno. C’è stato anche un incontro al Comune, qualche giorno fa, su questo tema, sia con la parte politica che con la parte tecnica.
In terzo luogo, sulla parte “…chiedendo a gran voce di poter tornare in aula: «Vogliamo andare a scuola“.
I ragazzi dovevano stare in classe con i loro compagni stamattina, non fuori dai cancelli. E’una responsabilità dei genitori l’aver saltato il primo giorno di scuola per la pretesa di avere una scuola Secondaria di Primo Grado in un plesso riconosciuto scuola primaria. E’inaccettabile leggere che chi decide di far stare i propri figli minorenni per strada invece che nella propria classe chieda di entrare in aula mentre l’aula è aperta e frequentata dai loro compagni. Questo significare vanificare tutto il lavoro che la scuola fa per insegnare il rispetto delle regole e la legalità.
Preciso inoltre che non è possibile dislocare i ragazzi in altra sede se la scuola Secondaria di Primo Grado non viene chiusa dal Comune per motivi di ristrutturazione. Ad oggi non esiste alcun motivo legale che possa giustificare uno spostamento. Solo quando il Comune ci comunicherà l’inizio dei lavori di questa sede potremo spostare altrove gli studenti.Infine, intendo precisare la falsa notizia data dall’Ansa secondo la quale “non ho voluto ricevere i genitori”. Ho ricevuto i genitori stamani e a lungo, in presenza dei carabinieri da me chiamati, per spiegare di nuovo ciò che già sapevano e cioè che un dirigente dello Stato non va contro le norme per acconsentire alla volontà di chicchessia (ovvio che se arrivano ai cancelli della scuola decine e decine di persone urlanti per chiedere qualcosa che non è nella norma, mi appello ai carabinieri prima di riceverli).
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