LAMEZIA TERME Un risultato da non sottovalutare. Un punto da cui ripartire «con uno spirito riformato e tanto entusiasmo». Massimo Misiti, medico ortopedico, classe ’63, coordinatore regionale e deputato del Movimento 5 Stelle traccia così il bilancio delle Regionali per il suo partito. Componente delle commissioni Bilancio e Affari sociali alla Camera, Misiti è soprattutto una delle figure del M5S che più di altre hanno caldeggiato per raggiungere un accordo con il Pd nell’ultima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. Ma sul turno di ballottaggio al Comune di Cosenza – in cui correva in solitaria la candidata Bianca Rende, espressione di liste civiche con il sostegno dei pentastellati – il coordinatore dei 5 Stelle lascia “mani libere” agli elettori del Movimento.
Si parte dal 6,5% di consensi ottenuti alle Regionali, come giudica quel risultato?
«Se considera il contesto socio-politico da cui siamo partiti ed in cui ci muoviamo ormai da più tempo, in una Calabria in cui il clientelismo e la conseguente mancata espressione di un voto che sia completamente libero, devo dire che il 6,5% del consenso non è un risultato da sottovalutare. Se a questo sommiamo una campagna elettorale fatta di rincorsa, in un arco temporale decisamente breve, in quanto parliamo di un mese considerato che siamo partiti a ridosso dell’estate con tutte le difficoltà che ne conseguono, possiamo ritenerci soddisfatti. Soprattutto in termini di impegno profuso da parte di tutti i nostri candidati che insieme ai coordinatori territoriali hanno lavorato a stretto contatto con i cittadini in un mese fatto di incontri ed eventi che evidentemente hanno dato i loro frutti. Ultimo dato, non trascurabile, faccio notare che i nostri candidati partono dal basso, non hanno una propria storia politica consolidata e che quindi hanno lavorato con passione, abnegazione ma senza pacchetti di voti preconfezionati.
Rispetto alle passate elezioni c’è una novità importante: il Movimento 5 Stelle entra in Consiglio e piazza due consiglieri. Che tipo di opposizione immaginate di costruire?
«Il nostro ingresso in Consiglio regionale è un momento importante per la Calabria. Entriamo infatti per la prima volta a Palazzo Campanella e con ben due consiglieri che seguiranno con attenzione la gestione della cosa pubblica. La nostra sarà necessariamente un’opposizione attenta, costruttiva, propositiva, affinché si garantisca ai calabresi la trasparenza e la legalità degli atti istituzionali e amministrativi. La nostra Regione presto si troverà a dover gestire gli ingenti fondi che giungeranno a seguito del Pnrr che, ricordiamo, fu voluto e fortemente preteso dal professor Giuseppe Conte in Europa. Ora spetta ai territori metterli a frutto e noi vigileremo per evitare che finiscano in rivoli di dubbia liceità».
Nelle amministrative, a livello nazionale, è emerso che quando c’è un’alleanza con il centrosinistra si vince. Come mai non si è riusciti a costruire un progetto comune a Cosenza?
«L’esperienza nazionale delinea che in alcune città si sono creati i presupposti per una condivisione di un progetto politico più ampio, laddove ovviamente ce ne fossero le condizioni, e senza alcun tipo di ostacolo. Tant’è che non tutte le città hanno visto aprirci a coalizioni, questo deve far comprendere che non abbiamo voglia di vincere a tutti i costi, che non siamo disponibili a mettere da parte i principi che ci contraddistinguono ma che siamo aperti al dialogo laddove si rende costruttivo e scevro da condizionamenti».
Ed ora al turno di ballottaggio chiuderete l’accordo con Franz Caruso?
«I nostri elettori hanno le giuste capacità per decidere come gestire il proprio voto che è libero e non inquinabile. Se dessimo delle indicazioni verremmo meno ai nostri ideali, chi vota MoVimento 5 Stelle sa bene di cosa parlo, poi ovviamente nella cabina elettorale ogni cittadino è solo davanti alle sue scelte».
Prima di questa tornata elettorale si sono registrate molte fibrillazioni interne al Movimento anche in Calabria. Tutto risolto?
«Non mi risulta esserci state situazioni da dover “defibrillare”. Battute a parte, il nostro MoVimento – rinnovato e con una nuova guida in Giuseppe Conte – ha iniziato da subito a lavorare in direzione del nuovo cammino che abbiamo deciso di intraprendere. Siamo una squadra compatta e coesa che ha dimostrato, in poco tempo, di sapersi porre degli obiettivi ed avere gli strumenti per raggiungerli. Il nostro cammino è appena iniziato, da qui ora si riparte con uno spirito riformato e tanto entusiasmo».
Quale futuro immagina per il Movimento in Calabria?
«Il futuro lo costruiamo giorno per giorno e immaginarlo ora potrebbe sembrare presuntuoso. Mi lasci dire che io mi adopero quotidianamente per la giustizia sociale, la garanzia dei diritti, la libertà di ciascuno di poter adottare scelte senza dover scendere a compromessi o subire pressioni. Se in futuro saremo riusciti a raggiungere un giusto equilibrio fra tutti questi elementi, che sono alla base della vita di ciascun individuo, potrei forse essere soddisfatto nell’aver contribuito almeno in parte». (r.desanto@corrierecal.it)
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