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Processo “Pacta Sunt Servanda”: due assoluzioni

Si è conclusa oggi al Tribunale di Castrovillari l’udienza preliminare. Tra i reati contestati: usura, estorsione, abusivismo finanziario ai danni di un imprenditore

Pubblicato il: 19/11/2021 – 18:51
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Processo “Pacta Sunt Servanda”: due assoluzioni

CASTROVILLARI Si è conclusa oggi presso il Tribunale di Castrovillari dinanzi al Gup Biagio Politano l’udienza preliminare del procedimento “Pacta Sunt Servanda”, operazione che ha catalizzato l’attenzione del territorio nel dicembre scorso con numerose richieste di custodia cautelare in carcere da parte della Procura di Castrovillari e in ordine al quale era stato chiesto il rinvio a giudizio per 13 soggetti indagati, a vario titolo, per usura, estorsione, abusivismo finanziario ai danni di un imprenditore edile del territorio di Celico. Tra le ipotesi accusatorie anche la rivelazione di atti d’ufficio ed il furto di alcuni materiali di proprietà del Giudice di Pace di Castrovillari. Tra gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato spicca l’assoluzione con formula piena per il commercialista S.P. che, secondo l’ipotesi investigativa, in qualità di ex amministratore ed socio di una delle società aventi rapporti con l’imprenditore usurato, nonché in qualità di commercialista di quest’ultimo, non poteva non essere a conoscenza delle operazioni commerciali attraverso le quali strumentalmente veniva celata la corresponsione degli interessi usurari. Una seconda contestazione, invece, era inerente all’ipotesi che P. si fosse messo a disposizione degli altri indagati nel propiziare un incontro con la vittima. Per tale posizione l’Ufficio di Procura aveva, dapprima derubricato l’ipotesi dell’estorsione nella forma del tentativo e dopodiché formalizzato una richiesta di quattro anni di reclusione. Il Gip, di contro, sembrerebbe aver accolto integralmente le tesi difensive degli avvocati Muscatello e Sangiovanni, corroborate da copiose investigazioni difensive relative ai rapporti tra la vittima e il professionista, e per le quali le indagini svolte avrebbero travisato circostanze fattuali evidenti attestanti l’assoluta estraneità dell’indagato nella vicenda, omettendo completamente di riscontrare che Salvatore P. da tempi non sospetti rispetto all’inizio delle vicende oggetto di contestazione, non fosse più né amministratore né socio della società e senza valorizzare la circostanza per la quale in nessuna delle dichiarazioni dei querelanti questi venisse anche solo menzionato quale partecipe nei momenti di fibrillazione delle condotte usurarie ed estorsive o degli incontri ipotizzati dall’ufficio di Procura.

Assoluzione per Maradei

Assolto in abbreviato anche Michele Maradei difeso dall’avvocato Leonardo Rosa del foro di Roma, a giudizio per il reato di usura per essersi avvicendato a P. nell’amministrazione della società attraverso la quale, secondo l’ipotesi accusatoria, si sarebbe consumato il rapporto usurario. Per questa posizione, il Sostituto Procuratore Serracchiani aveva chiesto 5 anni di reclusione. Condannato a 8 anni di reclusione, invece, sempre con giudizio abbreviato, Pietro Quintieri, coinvolto in quasi la totalità dei capi d’imputazione e per il quale l’Ufficio di Procura aveva chiesto una condanna a 15 anni di reclusione. Condanna anche per Michele Sementilli, a 2 anni e 2 mesi, con riferimento ad una cessione e detenzione di arma da sparo. Tra gli imputati che hanno invece optato per il rito ordinario, rinvio a giudizio al Tribunale Collegiale di Castrovillari per Andrea Maradei, Francesco Ciminelli, Damiano Diodati, Antonio Pace, Luca Stendardo. (f.b.)

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