CROTONE Un’interrogazione pubblicata dal Senato con data 30 novembre sollecita il ministro Franceschini a cancellare la Soprintendenza speciale per il Pnrr, chiedendogli: “Se, cosciente del rischio che l’inadeguatezza dell’odierna pianta organica del MiC ai compiti istituzionali correnti e a quelli eccezionali legati alla attuazione del Pnrr, conseguenza anche del suo studiato immobilismo in fatto di assunzioni e turn over, possa danneggiare severamente il Paese in una stagione in cui i cittadini non possono permettersi di sprecare alcuna occasione di ripresa e sviluppo, non ritenga di potenziare l’organico delle Soprintendenze Abap invece di sguarnirle e commissariarle”. E ancora: “se, facendo tesoro dell’ormai comprovata inutilità della Soprintendenza speciale per il Pnrr, rivelatasi, sorvolando sull’amoralità delle ragioni della sua istituzione, un pesante aggravio delle problematiche che da più tempo affliggono il MiC, non ritenga di sopprimerla, consapevole che gli Italiani hanno diritto di pretendere che le dinamiche del Pnrr siano governate nell’esclusivo interesse della comunità nazionale, evitando cioè che in nome profitto di pochi lo Stato deroghi agli obblighi di tutela e lasci che sia deturpato il paesaggio e distrutti beni collettivi irripetibili”.
«Inutile e pericolosa com’è, insomma, la Soprintendenza speciale per il Pnrr va eliminata». È questa l’opinione dei parlamentari Angrisani, Granato e Lannutti, i quali hanno sottoscritto l’interrogazione n. 3-02965 a prima firma della senatrice Margherita Corrado. «Com’è noto, in vista dell’attuazione del Pnrr, il Ministro della Cultura si è dotato di una Soprintendenza definita speciale in quanto ufficio di livello dirigenziale generale straordinario. L’annuncio aveva suscitato subito grandi perplessità perché, sia pure operativo solo fino al 31 dicembre 2026, il nuovo ufficio sembra destinato a cannibalizzare le 43 Soprintendenze territoriali, togliendo loro risorse umane e sostituendosi ad esse per abbattere ogni eventuale ostacolo posto dall’art. 9 della Costituzione alla realizzazione di opere impattanti o distruttive per il patrimonio culturale e soprattutto per il paesaggio. La nuova soprintendenza porta con sé una ulteriore posizione dirigenziale di livello generale, assegnata al direttore generale ABAP, ma necessita anche di un’adeguata dotazione di personale dedicato. Per la composizione della sua Segreteria tecnica è stata subito avviata la ricerca dei necessari profili ma se il previsto rapporto di 45 a 35 tra funzionari interni e personale esterno avrebbe dovuto garantire la corretta proporzione, andando deserto l’interpello urgente di giugno u.s., la forbice è rimasta su carta, rendendo di fatto impossibile attivare la segreteria senza incorrere nella violazione della legislazione vigente (artt. 51 e 97 Cost.). Il carico di lavoro della Speciale, inoltre, tuttora ‘deserta’, ha finito per scaricarsi sulla Direzione generale Abap, prostrandola ulteriormente e minandone l’efficienza, dato che (finalmente) oggi preoccupa anche le organizzazioni scriventi».
Da qui le richieste dei 4 Senatori al ministro Franceschini di tornare sui propri passi prima di causare danni erariali più gravi e costringere il MiC a violare i propri obblighi istituzionali.
x
x