CATANZARO «In Calabria è la sanità la madre di tutte le battaglie che la Giunta e il Consiglio della nuova legislatura intendono affrontare col massimo impegno. Alcuni passi avanti sono stati fatti. Al suo vertice abbiamo finalmente il presidente della Regione e a dirigere il Dipartimento Salute, per renderlo efficiente, è stata chiamata la dottoressa Fantozzi che ha competenze sperimentate. La sfida è il rientro dal debito, ma soprattutto la razionalizzazione dei servizi e il potenziamento della prevenzione delle malattie che, al momento, lascia molto a desiderare». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, intervenendo ai lavori del congresso nazionale “Cancro colo-rettale, screening e colonscopia di qualità: criticità nel Sud Italia”, organizzato dalla Società Italiana Endoscopia digestiva nella Cittadella regionale.
«In tal senso – ha aggiunto Mancuso – è allarmante apprendere che la Calabria è la penultima regione per copertura territoriale nelle campagne di screening per prevenire il cancro colon-rettale che in Italia è la seconda causa di morte per tumori e registra all’anno l’impressionante cifra di 18.000 pazienti deceduti, quando la malattia è potenzialmente curabile se diagnosticata in una fase precoce»
«Su questi aspetti che denunciano la gravità dell’inadeguatezza del Sistema sanitario regionale – a concluso il presidente Mancuso – non si può transigere né restare indifferenti. Tagliare risorse alla sanità calabrese e lasciare allo sbando reparti e ospedali, penalizzando merito e competenze, non è più tollerabile. Al contrario, per colmare il gap, a partire dalle problematiche sollevate dalla ‘Società Italiana Endoscopia digestiva, tra le varie realtà italiane, è necessario ripensare i percorsi di screening, impiegare maggiori risorse in tecnologia e programmare una più intensa comunicazione verso i cittadini».
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