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Gerace, «l’ospedale in disuso deve diventare un centro per il Long-Covid»

Lo chiedono ad Occhiuto e Scaffidi tre consiglieri di minoranza: «I fondi Pnrr possono riattivare strutture inutilizzate»

Pubblicato il: 15/01/2022 – 19:39
Gerace, «l’ospedale in disuso deve diventare un centro per il Long-Covid»

GERACE «E’ noto a tutti che la struttura ospedaliera di Gerace, ubicata in “Largo Piana”, costata circa 9 miliardi del vecchio conio, costruita tra gli anni 70 e 90 e regolarmente collaudata per ospitare il previsto ospedale geriatrico, per lungodegenza e riabilitazione già perfettamente funzionante per oltre un ventennio presso “Palazzo Sant’Anna”, a tutt’oggi è inutilizzata. Oggi più che mai c’è bisogno di strutture sanitarie sul territorio: ce n’era prima della pandemia e, a maggior ragione, se ne avverte ulteriormente l’esigenza in questo particolare periodo d’emergenza sanitaria. Quali componenti del Gruppo consiliare di Minoranza – scrivono in una nota Giuseppe Varacalli, Giuseppe Macrì, Luigi Scaramuzzino rivolgendosi al governatore Occhiuto al commissario Asp Scaffidi al sindaco Pezzimenti e al presidente del Comitato dei sindaci Asp Reggio – con la presente, considerato che il padiglione “C” della predetta struttura ospedaliera negli anni prima del 2016 è stato oggetto di alcuni lavori che lo rendono utilizzabile, proponiamo l’istituzione – presso la predetta struttura – di un Centro Regionale per pazienti post Covid-19.
Proposta che nasce alla luce delle risultanze emerse dalle opportune verifiche sanitarie – spiegano i consiglieri comunali – secondo le quali numerose sono le patologie accusate dai pazienti successivamente alla loro “guarigione” dalla malattia da Coronavirus. Da un’attenta ricerca effettuata, riteniamo che il Centro dovrebbe essere dotato di specialisti multidisciplinari, (Piscologo, Neurologo, Ortopedico, Nutrizionista, Assistente Sociale, etc.) ed essere messo in funzione come “Day Hospital”. Questo in attesa di rendere fruibili gli altri due padiglioni utilizzando i fondi del Pnrr. Anche secondo quando previsto , annunciato, dal relativo programma regionale. Riteniamo – conclude la nota – che possa essere istituito pure un Centro per “interventi di pronto intervento sociale e interventi a favore delle persone senza dimora o in situazione di povertà estrema o marginalità” attingendo ai fondi di cui all’avviso pubblico rivolto agli Ambiti Territoriali con una dotazione finanziaria complessiva di 90 milioni di euro a valere sulle risorse React-Eu-Asse 6 del Pon Inclusione 2014-2020».

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