CATANZARO Ancora «elevata circolazione del virus» e ancora «elevato tasso di mortalità», ma anche la consistente riduzione del numero dei ricoveri. Il Covid 19 in Calabria continua a registrare dati piuttosto contraddittori: questo è quanto emerge dal settimane report epidemiologico curato dalla Regione Calabria, in particolare dal settore 4 del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Socio-Sanitarie della Regione Calabria che si occupa di prevenzione ed epidemiologia: il report, aggiornato all’11 febbraio, segnala inoltre che «i decessi verificatisi in terapia intensiva nei primi 10 giorni di febbraio hanno riguardato per l’82% soggetti non vaccinati, con vaccinazione incompleta o che avevano effettuato l’ultima somministrazione da più di 6 mesi».
In premessa il report regionale evidenzia che nella settimana presa a riferimento «in leggera controtendenza con i dati nazionali e dopo il consistente rallentamento dell’ascesa dei nuovi casi confermati partito a metà gennaio, si assiste ad un trend di nuovi casi confermati ancora in crescita, con il +22,4% dei casi in più rispetto ai sette giorni precedenti. Permane dunque, su tutto il territorio regionale ancora un’elevata circolazione del virus, nella sua variante Omicron – ormai predominante – unitamente alla rilevata presenza delle sotto varianti, tra cui BA.2, per come emerso dall’ultima flash survey nazionale, cui partecipano anche i laboratori della Calabria. I casi attualmente positivi pertanto si rilevano in aumento del + 14% nelle ultime 2 settimane e la Calabria si colloca tra le prime 5 Regioni per numero di casi attivi: circa il 24% dei casi registrati dall’inizio dell’epidemia sono casi attualmente positivi». Dalla rilevazione del Dipartimento regionale Tutela della salute si ricava però che «prosegue, invece, per la Calabria la riduzione nel numero degli attuali ricoverati, che registra il -8,12% (tra le prime 7 delle 15 Regioni in decremento) negli ultimi 7 giorni».
Il report quindi registra che «tra i nuovi ingressi in terapia intensiva il 62,5% è non vaccinato o con vaccinazione non completa e, alla rilevazione del 10 febbraio 2022, ben l’83% dei ricoverati in questa Unità Operativa, è costituito da soggetti non vaccinati. Riguardo l’elevato tasso di mortalità (circa 10 casi/die nell’ultima settimana), i decessi verificatisi in terapia intensiva nei primi 10 giorni di febbraio hanno riguardato per l’82% soggetti non vaccinati, con vaccinazione incompleta o che avevano effettuato l’ultima somministrazione da più di 6 mesi».
Il Dipartimento regionale Tutela della Salute infine ritiene «necessario, alla luce dell’attuale situazione epidemiologica regionale, continuare a mantenere elevato il livello di prudenza e di rispetto delle misure di prevenzione, per favorire la transizione verso una fase con costante riduzione dei nuovi casi. Sebbene sia cessato l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto, è sempre auspicabile e richiesto il loro utilizzo da parte delle persone più vulnerabili e nei contesti particolarmente affollati».
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