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Catanzaro, partiti nel caos tra veti incrociati e (interlocutorie) trasferte romane

Nel centrodestra ancora divergenze: Fi fa il nome di Zimatore, Fdi resta su Loiero. Pd in stand by: Casalinuovo e Fiorita (ma non Donato) al Nazareno

Pubblicato il: 02/03/2022 – 21:21
Catanzaro, partiti nel caos tra veti incrociati e (interlocutorie) trasferte romane

CATANZARO Impasse e caos. Un dato accomuna centrodestra e centrosinistra impegnati nelle trattative per le elezioni comunali di Catanzaro: i partiti più rappresentativi sono ancora al palo. Colossi dai piedi di argilla, si direbbe. E la fotografia dello stato attuale lo rende plasticamente. Dopo la discesa in campo dei primi candidati sindaco, di estrazione essenzialmente civica – l’avvocato Aldo Casalinuovo, il docente universitario e avvocato Valerio Donato, il docente universitario Nicola Fiorita, espressioni dell’area di centrosinistra, e Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro, espressione dell’area di centrodestra (ma che non raccoglie i favori dei vertici di Forza Italia, ndr) – gli schieramenti tradizionali e partiti stentano ancora a raggiungere un’intesa sulla scelta del nome da sostenere per la corsa a Palazzo De Nobili e alla successione del primo cittadino Sergio Abramo, non più ricandidabile.

La situazione nel centrodestra

In piena confusione resta soprattutto il centrodestra, dopo fallimento delle prime tre interpartitiche convocate per trovare la sintesi su un possibile candidato sindaco. Al tavolo delle trattative Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Coraggio Italia, Noi con l’Italia e altrettante sigle civiche si sono finora letteralmente incartati tra veti e controveti, bruciando i nomi dei primi “papabili”, tra cui l’ex consigliere regionale Baldo Esposito e l’avvocato Saverio Loiero, che si sono sfilati non avendo riscontrato la convergenza di tutta la coalizione sui loro nomi. Nella penultima interpartitica il centrodestra ha provato a uscire dallo scomodo angolino proponendo la candidatura a sindaco del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, della Lega, ma anche Mancuso, pur dicendosi «lusingato», ha rifiutato l’investitura schiaffeggiando gli alleati. Il no di Mancuso ha gettato nel caos totale il centrodestra, che tuttavia domenica è riuscito (per il momento) a evitare la spaccatura sottoscrivendo un documento unitario finalizzato, in sintesi, a evitare il “fuggi fuggi” generale dallo schieramento: si è così deciso di insediare un tavolo permanente «per appianare le divergenze» e di puntare alla scelta ponderata di un candidato sindaco senza preclusione alcuna, neanche per i nomi civici già in campo purché coerenti con i valori del centrodestra (ma su Talerico perdura l’altolà dei vertici regionali di Forza Italia). Ma al momento i big del centrodestra sembrano ancora andare in ordine sparso e le divergenze non sembrano appianate. Solito tam tam di nomi, tra i quali in queste ore il più gettonato è quello dell’avvocato Valerio Zimatore, uno dei legali di Mimmo Tallini, mentre invece Fratelli d’Italia avrebbe fatto intendere agli alleati di essere ancora attestato sul nome di Loiero. Secondo quanto si apprende da fonti della coalizione, nel prossimo fine settimana è attesa una nuova riunione, che potrebbe registrare un’accelerazione del centrodestra nella scelta del candidato sindaco ma anche sancire la scissione di alcuni consistenti pezzi dello schieramento, che non fanno mistero di guardare con estremo interesse soprattutto a Donato.

La situazione nel centrosinistra

Anche nel campo del centrosinistra si attende il prossimo weekend: soprattutto, si attendono le mosse del Pd, che ancora non ha espresso un’indicazione precisa e ufficiale sui nomi già in campo, Casalinuovo, Donato e Fiorita, quest’ultimo comunque sostenuto da alcuni partiti come il Movimento 5 Stelle e l’ara di De Magistris. In queste ore i “registi” delle trattative in casa democrat, il responsabile nazionale enti locali del partito Francesco Boccia e il neo segretario regionale Nicola irto, avrebbero proseguito nelle interlocuzioni con i candidati e anche con i referenti territoriali del Pd catanzarese. Secondo fonti interne al Pd, oggi a Roma al Nazareno sarebbero saliti, per un confronto “separato” con Boccia e sempre alla presenza di Irto, sia Casalinuovo sia Fiorita, non invece Donato, che avrebbe declinato l’invito in coerenza con la sua scelta di non ricevere un’investitura partitica. Nessun sostanziale passo avanti da questo confronto, che avrebbe avuto il solito carattere interlocutorio, nel senso che i leader dem avrebbero ribadito la necessità di lavorare per l’unità del centrosinistra e per una candidatura unica rimandando la questione a una riunione regionale che sarebbe già stata programmata per venerdì nella sede del partito a Sant’Eufemia-Lamezia Terme. Fonti accreditate non escludono la possibilità che spuntino altri nomi di superamento o strumenti come le primarie, ma è chiaro che il tempo che passa non aiuta dietrofront e ripensamenti, del resto nei fatti già esclusi dagli interessati. (a. c.)

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