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il diario di guerra

Abramovich e i mediatori ucraini «avvelenati durante il negoziato»

La notizia diffusa dal Wall Street Journal. L’oligarca si era proposto come mediatore del conflitto

Pubblicato il: 28/03/2022 – 20:22
Abramovich e i mediatori ucraini «avvelenati durante il negoziato»

Secondo il “Wall Street Journal” l’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini hanno sofferto i sintomi di “sospetto avvelenamento” all’inizio del mese, a Kiev, dopo uno degli incontri nelle trattative per la pace con la Russia.
Tra i sintomi riscontrati da Abramovich e dai negoziatori c’erano occhi rossi, lacrimazione costante e dolorosa, e pelle che si staccava dal volto e dalle mani, hanno detto le fonti del quotidiano americano. Le vittime del presunto avvelenamento avrebbero subito dato la colpa a chi, a Mosca, voleva sabotare i colloqui per mettere fine alla guerra. Una persona vicina a Abramovich, interpellata dal WSJ, ha però detto che non era chiaro chi avesse preso di mira il gruppo.
Da quel giorno le condizioni di salute sia di Abramovic, sia dei negoziatori ucraini, tra cui il tataro Rustem Umerov, sono migliorate. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, che pure ha incontrato Abramovich quel giorno, non è invece stato colpito, e il suo portavoce ha detto di non avere informazioni su un sospetto avvelenamento.

Il miliardario punto di contatto tra le parti in conflitto

Secondo gli esperti occidentali che stanno indagando su quanto avvenuto, però, è difficile determinare se i sintomi siano dovuti a un agente chimico-biologico o da una sorta di attacco elettromagnetico. Da parte sua, il Cremlino non ha risposto alle richieste di commento.
Abramovich, 55 anni, passaporto russo e israeliano, è stato più volte indicato come punto di contatto tra le due parti in conflitto: sua madre è nata infatti in Ucraina. Un altro dettaglio che avvalora questa tesi è il fatto – riferito dai media americani – che Zelensky abbia chiesto a Washington di non includere Abramovich nella «black list» dei cittadini russi da colpire con le sanzioni. Gli viene attribuito un patrimonio di 6 miliardi di euro.


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Tentativo di avvelenamento all’inizio del mese di marzo

Il tentativo di avvelenamento, secondo quanto riportato, risalirebbe all’inizio del mese di marzo. Oltre al miliardario, anche il suo interprete e due funzionari ucraini avrebbero manifestato segni di malessere. Fra i sintomi riscontrati dopo un incontro a Kiev c’erano «occhi rossi e irritati» fino a perdere la vista per alcune ore, «desquamazione della pelle sul viso e sulle mani». Abramovich sarebbe rientrato a Istanbul e qui sottoposto a cure; con lui c’era il deputato ucraino Rustem Umerov. Da allora, riporta il Wall Street Journal, le condizioni di salute delle persone colpite sono migliorate e nessuno di loro è in pericolo di vita. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha incontrato Abramovich, non ha avuto alcun problema. Gli esperti occidentali che stanno esaminando l’incidente ritengono che sia difficile determinare se i sintomi siano stati causati da un agenti chimico o biologico.

Bellingcat: «Dosi modeste di sostanza tossica. Volevano solo spaventarli»

Bellingcat specifica a sua volta che durante l’incontro a Kiev Abramovich e gli altri partecipanti hanno consumato solo acqua e del cioccolato. La dose di sostanza tossica sarebbe stata modesta, non tale da mettere a repentaglio la vita delle persone prese di mira: scopo degli attentatori sarebbe stato solo quello di spaventarle.

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