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Inflazione al galoppo. Alla Calabria la maglia nera dei rincari della pasta

Il caro energia spinge in alto il costo dei prodotti. Catanzaro, Reggio e Cosenza in vetta alla classifica degli aumenti stilata da Assoutenti

Pubblicato il: 02/04/2022 – 11:44
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Inflazione al galoppo. Alla Calabria la maglia nera dei rincari della pasta

CATANZARO È la Calabria maglia nera per i rincari dei prezzi in Italia della pasta. Catanzaro è in vetta alla classifica per l’incremento del prezzo: in un solo mese un chilo di pasta è passato da 1,22 euro a una media di 1,41 euro. Segnando in termini percentuali una crescita a due cifre: +15,6%. Non va meglio a Reggio dove l’incremento è stato pari al 13% e a Cosenza. Terza in classifica con una crescita del 12,5% in trenta giorni.
È quanto emerge da una ricerca di Assoutenti che ha compiuto una ricerca specifica sul balzo in avanti dei prezzi dei prodotti per i consumatori legati all’ondata inflattiva che ha colpito l’Italia. Una crescita esponenziale spinta dall’incremento del costo dei carburanti ed elettricità e che ha avuto riverberi sulle tasche degli italiani per fare la spesa. Ad iniziare proprio da quelli di prima necessità come pane e pasta.


Ebbene da queste rilevazioni emerge come i tre capoluoghi di provincia calabresi siano in testa alla classifica nazionale per la lievitazione dei prezzi.
Un allarme quello su peso dell’inflazione – dettata principalmente dal caro energia – sui cittadini già lanciato nei giorni scorsi da varie associazioni di consumatori che trova conferma alla luce degli ultimi dati diffusi dal Mise e che registrano appunto questa impennata.
Una emergenza quella dei prezzi che ha portato per la prima volta in Italia tutte le associazioni dei consumatori iscritte all’associazione dei consumatori a unirsi in una assemblea generale indetta per il prossimo 6 aprile e finalizzata a presentare al Governo un pacchetto di misure contro i rincari di alimentari, carburanti e bollette energetiche.

Truzzi (Assoutenti): «Incrementi ingiustificati»

«Incrementi dei prezzi che non possono essere giustificati solo dal caro-bollette o dalle tensioni sui listini delle materie prime, e che rischiano di nascondere speculazioni sulla pelle dei consumatori, interessando beni primari come pane e pasta largamente consumati dagli italiani». È la denuncia del presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. «E’ dallo scorso ottobre che su caro-energia e rincari dei prezzi chiediamo di essere auditi dal Governo – prosegue Truzzi -. Sono passati quasi 6 mesi, 4 decreti legge nettamente inadeguati quando non inefficaci (come nel caso delle rateizzazioni delle bollette) e ancora dobbiamo essere ricevuti dall’esecutivo. Speriamo che il segnale di insoddisfazione di milioni di famiglie e imprese che lanceremo il prossimo 6 aprile giunga forte e chiaro, e che dalla politica qualcosa finalmente si muova in favore dei consumatori».

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