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Corigliano Rossano, il pasticcio del concorso (rinviato) per la Polizia locale

Un membro della commissione che sceglierà il dirigente si è dimesso: due candidati sono alle sue dipendenze. Critiche sulla gestione del prove

Pubblicato il: 04/04/2022 – 9:28
di Luca Latella
Corigliano Rossano, il pasticcio del concorso (rinviato) per la Polizia locale

CORIGLIANO ROSSANO La questione potrebbe essere inopportuna e non illegittima. Ampiamente dibattuta dalla giurisprudenza italiana, con un’infinità di sentenze, il rapporto che può esserci tra il membro di una commissione giudicatrice ad un concorso ed il giudicato è normato dall’art.51 del codice di procedura civile.
A Corigliano Rossano, la cosiddetta stagione dei concorsi sta facendo molto discutere. Gli amministratori preferiscono attingere a graduatorie di altri enti piuttosto che organizzare concorsi per rimpinguare la già risicata pianta organica comunale. Servono impiegati a tutti i livelli e per tutte le mansioni. Si passa dall’ufficio di collocamento, al concorso il cui iter dura da oltre due anni, alle manifestazioni di interesse per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato mediante l’utilizzo di graduatorie di altri enti.
Ma di concorsi veri e propri, per titoli ed esami, o solo per esami, appena col contagocce. Quelli banditi ed in itinere sono i più bersagliati dalle critiche. Accennato del concorso per quattro vigili urbani la cui gara è stata pubblicata a gennaio 2020 (lo abbiamo raccontato qui), anche il concorso per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato del dirigente e comandate del settore di polizia locale sta facendo registrare diversi intoppi.
Le prove scritte erano previste per il 6 e 7 aprile ma venerdì scorso, 1 aprile, sono state rinviate «a data da destinarsi».
Nella pec inviata dalla segreteria della commissione esaminatrice ai partecipanti per avvisare della momentanea sospensione del procedimento concorsuale, non se ne specificano i motivi. Ebbene, dietro al rinvio vi sarebbero due missive inviate al comune da parte dell’ex comandante Arturo Levato, per un breve periodo a capo della polizia locale di Corigliano Rossano, trasferito ad altre mansioni dal sindaco ormai un anno e mezzo addietro.
Levato, partecipante al concorso da dirigente della polizia locale insieme a poco più di altri dieci candidati, pare sia andato a spulciare curricula e origini degli altri, segnalandone due provenienti da una città calabrese. Nulla di strano se non fosse che nella commissione giudicatrice c’è (o c’era) il loro superiore.
Probabilmente per scansare altri, ulteriori, problemi il concorso – come accennato – è stato rinviato.

Cosa dicono la legge, la giurisprudenza e l’Anac

Dunque, se i rapporti tra giudicante e giudicato sono regolati dal codice di procedura civile, all’articolo 51 – che elenca tutta una serie di ragioni per cui chi giudica deve astenersi – è altrettanto vero «l’appartenenza allo stesso ufficio del candidato – a giudizio dell’Autorità anti corruzione – e il legame di subordinazione o di collaborazione tra i componenti della Commissione e il candidato non rientrano nelle ipotesi di astensione di cui all’art. 51 del Cpc».
L’Anac precisa ancora che «se è pur vero che, di regola, la sussistenza di singoli e occasionali rapporti di collaborazione tra uno dei candidati ed un membro della Commissione esaminatrice, non comporta sensibili alterazioni della par condicio tra i concorrenti, è altrettanto vero che l’esistenza di un rapporto di collaborazione costante (per non dire assoluta) determina necessariamente un particolare vincolo di amicizia tra i detti soggetti, che è idonea a determinare una situazione di incompatibilità dalla quale sorge l’obbligo di astensione del commissario, pena, in mancanza, il viziare in toto le operazioni concorsuali».
L’Autorità nazionale anti corruzione si è occupata di una situazione di presunto conflitto di interessi dei componenti di una commissione di valutazione per il conferimento di incarichi dirigenziali in una pubblica amministrazione – come quella del dirigente al settore di Polizia locale di Corigliano Rossano – con la delibera n. 1186 del 19 dicembre 2018, «in cui sono stati ribaditi due orientamenti costanti espressi dall’Autorità. L’orientamento in materia di astensione, con riferimento all’esistenza di contenziosi promossi dai candidati nei confronti dell’amministrazione: tale situazione non comporta, di per sé, l’automatico obbligo di astensione da parte di un rappresentante dell’amministrazione stessa, ma la necessità di una valutazione concreta da parte dell’amministrazione, al fine di rilevare l’esistenza o l’assenza di una ipotesi di conflitto di interessi reale o potenziale, e quindi valutare, anche sotto il profilo dell’opportunità, la necessità dell’astensione».

La pezza

Alle lettere inviate dall’ex comandate Levato al Comune, per segnalare la partecipazione di due concorrenti che svolgerebbero attività di ufficiale nello stesso comando dove il componente esperto della commissione esaminatrice espleterebbe le funzioni di dirigente del membro della commissione esaminatrice, ed alla mail di rinvio delle prove scritte inviate ai partecipanti, la giornata di venerdì si è chiusa “colpo di scena”. Con un avviso, il presidente della commissione giudicatrice ha informato che la procedura concorsuale è stata rinviata «a causa delle intervenute dimissioni di uno dei membri della commissione» stessa, ragion per cui «si rende necessario un rinvio delle prove scritte calendarizzate per i giorni 6 e 7 aprile». (l.latella@corrierecal.it)

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