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Una centrale idroelettrica tra Cerzeto e San Martino, parte la sfida dell’energia

I sindaci e il Dimeg dell’Unical insieme per lanciare una Comunità energetica recuperando un impianto degli anni Trenta

Pubblicato il: 12/04/2022 – 20:32
Una centrale idroelettrica tra Cerzeto e San Martino, parte la sfida dell’energia

COSENZA Una piccola centrale idroelettrica a confine tra due piccoli comuni della provincia di Cosenza, Cerzeto e San Martino di Finita integrata con impianti fotovoltaici per sostenere l’economia locale.
Con questo spirito il sindaco Giuseppe Rizzo di Cerzeto accompagnato dal vicesindaco Silvio Cascardo, nonché il sindaco Paolo Calabrese di San Martino di Finita, accompagnati dal parlamentare Alessandro Melicchio, si sono incontrati con il prof. Daniele Menniti, ordinario di Sistemi elettrici per l’Energia presso l’Università della Calabria e con il relativo gruppo di ricerca, per pianificare azioni di sviluppo del territorio attraverso la riattivazione di una piccola centrale idroelettrica sul torrente Finita a confine tra i due comuni in combinazione e a integrazione di altre fonti rinnovabili mediante Comunità Energetiche (Comunità di Energia Rinnovabile).

L’idea originaria negli anni Trenta

L’idea originaria risale agli anni Trenta quando fu costruita una piccola centrale idroelettrica denominata “Perrone” poi diventata “Garraffa”. La piccola centrale all’epoca alimentava ben tre comuni San Martino di Finita, Cerzeto e Mongrassano.
Erano i tempi in cui le Comunità di Energia Rinnovabile erano la soluzione dei problemi locali. La piccola centrale venne poi dismessa nel 1963 con la nazionalizzazione del sistema elettrico Italiano con la nascita dell’Enel.
A quei tempi per sostenere la crescita vertiginosa dell’economia italiana, spinse a costruire grandi sistemi centralizzati e per lo più alimentati a fonti fossili, carbone, olio combustibile (per un certo tempo nucleare) e da ultimo il gas. La crescita dell’economia italiana negli anni 60, accompagnata dalla possibilità di avere combustibili fossili a buon mercato, spesso importati da paesi in via di sviluppo, hanno reso poco economico lo sfruttamento di queste piccole centrali e, nel contempo, ci hanno portati ad essere sempre più dipendenti dall’estero sino ai giorni nostri, con il gas che è diventato indispensabile per la sopravvivenza economica della nazione e che ne sta condizionando fortemente la crescita e lo sviluppo.

Il perché della costituzione di una Comunità energetica

Melicchio, presenziando all’incontro ha dichiarato: «La mia presenza vuole testimoniare la vicinanza dello Stato alle comunità locali per spronarle ad uno sviluppo dal basso che, per il futuro, sarà sempre di più l’elemento indispensabile per sostenere l’abbandono dei combustibili fossili per il raggiungimento della neutralità climatica attraverso lo sfruttamento diffuso e capillare di tutte le risorse energetiche rinnovabili locali».
A Melicchio fanno eco i due sindaci Giuseppe Rizzo e Paolo Calabrese che hanno dichiarato: «Abbiamo colto al volo la disponibilità offerta al territorio dal Gruppo di Ricerca di Sistemi Elettrici per l’energia del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale e del Consorzio Regionale per l’Energia e la Tutela Ambientale che, nell’ambito della terza missione e impatto sociale, si sono resi disponibili in questa fase delicata dei nostri tempi a voler sostenere lo sviluppo locale delle nostre due realtà, e aiutarci nell’avventura di ridare alla nostra collettività l’uso della centrale idroelettrica dismessa da inserire in un più ampio progetto di uso di fonti rinnovabili mediante la costituzione di una Comunità Energetica» .

Menniti: «Accettiamo la sfida»

In questo quadro di collaborazione tra enti i due piccoli comuni Cerzeto e San Martino di Finita – rispettivamente di 1320 e 980 abitanti circa – di concerto con il prof. Daniele Menniti, hanno deciso di avviare l’iter per stipulare con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale (DIMEG), il Consorzio Regionale per l’Energia e la Tutela Ambientale (CRETA) una convenzione grazie alla quale si valuterà la fattibilità tecnico-economica per la riattivazione della piccola centrale idroelettrica e l’inserimento della stessa in una Comunità di Energia Rinnovabile che sarà promossa dalle due amministrazioni comunali.
Il prof. Daniele Menniti, a margine dell’incontro ha dichiarato che «dinnanzi a tanto attivismo e amore mostrato dai due sindaci per le loro comunità locali e per l’ambiente, non si può rimanere indifferenti e nonostante i tanti impegni legati ai bandi Pnrr e ai tanti comuni che ormai si sono affidati al nostro Dipartimento e al Consorzio Creta per essere supportati per la costituzione di comunità energetiche, abbiamo ritenuto di accettare questa ennesima sfida e avviare le procedure per la stipula dei protocolli d’intesa e le convenzioni attuative che verranno presto portate in approvazione al primo consiglio di Dipartimento utile».

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