CROTONE Un sì “sussurrato” al lumicino di candela e licenziato sul filo del rasoio. Conquistato cocciutamente, dopo ripetute bagarre in aula, con un consesso civico trasformato in un’arena.
Il sindaco Voce e la sua Amministrazione hanno incassato ieri l’ok del consiglio comunale al Bilancio consuntivo 2021 quando era ormai notte fonda (erano le 00.24).
A pronunciare il timido voto favorevole è stato un numero di consiglieri utile (14), quasi al limite del regolamento in seconda convocazione (bastavano 11 consiglieri) e con un paio di componenti di maggioranza recuperati in extremis proprio a ridosso del pronunciamento sul bilancio.
Il voto al documento principe dell’Amministrazione è così arrivato dopo quasi nove ore di consiglio, condite da urla, insulti personali e rivalse politiche. Screzi a parte, sul punto 20 dell’ordine del giorno (“Approvazione del Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021”), il segretario generale ha poi contato 14 favorevoli della maggioranza, 12 contrari dell’opposizione e 4 astenuti del gruppo “un’altra Crotone” (erano stati eletti tra le liste che hanno sostenuto Voce, ma oggi si pongono in una posizione critica rispetto all’Amministrazione).
Test sul bilancio dunque superato, ma il sindaco Voce, dopo ieri sera, ha ancora una volta tastato con mano di non avere più una maggioranza degna di questo nome al suo fianco. Che ci fosse tensione e aria di rivalsa, lo si era capito sin dalla vigilia (il consiglio era saltato in prima convocazione), ma il tutto è affiorato anche in apertura di seduta. Volti tesi, pochi sorrisi e saluti smorzati in aula.
L’odg pone infatti in discussione ben 22 punti e, al momento dell’avvio dei lavori, la maggioranza sembra non avere i numeri. Lo si è constatato soprattutto quando il presidente del consiglio Giovanni Greco ha aperto il dibattito sul punto 5 per l’approvazione del Piano finanziario Tari 2022-2025 (e relative tariffe) per assicurare il rispetto dei nuovi standard qualitativi sul servizio di gestione dei rifiuti urbani introdotti con la delibera numero 15 del gennaio 2022 da Arera (è l’Autorità nazionale per la regolazione in materia di energia reti e ambiente). Ebbene, la maggioranza è andata giù per ben due volte su questo punto.
Qualche mugugno tra gli scranni di piazza della Resistenza si era immediatamente levato quando, Rocky Rossini, amministratore delegato di Geropa (la società incaricata dal Comune a redigere il Pef), ha snocciolato in aula l’aumento delle tariffe con delle simulazioni. Aumenti generalizzati che hanno subito allarmato i consiglieri. Bipartisan allora la reazione dell’aula in questo frangente. Le accuse sono rivolte all’assessore al Bilancio, Antonio Scandale, reo di non aver mai discusso in commissione le nuove tariffe. Da qui il “niet” delle assise che hanno bocciato, prima, la proposta della consigliera Dalila Venneri di rinviare la discussione (14 contrari, 12 favorevoli e 2 astenuti) e, successivamente, l’approvazione del punto in oggetto esprimendo 14 voti contrari, 12 favorevoli e l’astensione della stessa consigliera. Un bel papocchio insomma.
Intorno alle 21.30 è stata sempre la consigliera Venneri a chiedere una sospensione della seduta di 10 minuti. Deve essere stato un tempo prezioso, questo, che ha poi riportato la maggioranza ad avere i numeri per ristabilire gli equilibri in consiglio e quindi licenziare il Bilancio consuntivo, così come gli altri 21 punti dell’odg. Sarà tutto da rifare, invece, sul Pef per l’adeguamento della Tari che sarà oggetto dunque di una revisione, nonché di una nuova discussione.
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