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È un Consiglio regionale lampo e “balneare”: via libera ad atti dovuti e a due proroghe di termini

Dura poco più di un’ora la seduta a Palazzo Campanella, in un clima di non belligeranza. Ok al rendiconto dell’assemblea e a modifiche al regolamento. Confronto Alecci-Orsomarso sull’A2

Pubblicato il: 30/06/2022 – 17:51
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È un Consiglio regionale lampo e “balneare”: via libera ad atti dovuti e a due proroghe di termini

REGGIO CALABRIA Verrebbe da dire il classico Consiglio regionale “balneare”, da estate già inoltrata, senza particolari squilli politici, forse anche per la stanchezza determinata dalle ultime elezioni amministrative. Del resto, già alla vigilia l’ordine del giorno era striminzito, quasi “atti dovuti”, e a differenza di altre volte in questa occasione non ci sono “blitz” particolari della maggioranza a parte due proroghe di termini in materia di asili nido e trasporto pubblico locale che cambiano poco la situazione allo stato pratico. E quindi, dura poco più di un’ora (in realtà una cinquantina di minuti escludendo la lettura del verbale) questa seduta che non passerà alla storia per nulla se non per il clima di non belligeranza che ha animato i presenti. Giusto qualche punzecchiatura tra opposizione e maggioranza sulle proroghe, ma nulla di esagerato e nulla sopra le righe.

Via libera al rendiconto di Palazzo Campanella e a modifiche al regolamento consiliare

E quindi, al tirar delle somme anzitutto il Consiglio regionale ha approvato – doveva farlo entro oggi – il rendiconto dell’esercizio finanziario 2021 di palazzo Campanella, quello – per intenderci – coincidente con l’emergenza Covid 19 ma anche con la fine prematura dell’11esima legislatura per la scomparsa della governatrice Jole Santelli: rendiconto da oltre 66 milioni, con un avanzo di amministrazione pari a oltre 52 milioni. Secondo Pasqualina Straface di Forza Italia, questo rendiconto «testimonia un’inversione di tendenza rispetto al passato di un Consiglio regionale di sprechi, un cambio di passo fatto di oculatezza e di risparmi anche con riferimento al capitolo dei costi della politica». Per l’opposizione interviene la capogruppo del Misto Amalia Bruni: «Prendiamo per buono il parere dei revisori, siamo contenti che ci sia una gestione oculata e ci siano avanzi ma vogliamo capire se questi avanzi non derivino da incapacità di spesa. In ogni caso ci asteniamo». Anche Antonio Lo Schiavo di DeMa, annuncia l’astensione «tecnica e politica, perché si intravedono segnali nella linea di un maggiore risparmio, equilibrio e sobrietà, in attesa di capire il vero indirizzo di questa maggioranza sull’andamento dei conti della regione Calabria. Quindi, l’aula approva una proposta di modifica del regolamento del Consiglio regionale illustrata dal consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Mattiani, presidente della commissione Riforme: la proposta prevede che «ogni variazione relativa alla composizione dei Gruppi debba essere tempestivamente comunicata al presidente del Consiglio da parte dei presidenti dei Gruppi consiliari interessati» e, per la Giunta delle elezioni, prevede una integrazione all’articolo 17 «al fine di impedire eventuali situazioni di stallo politico in caso di mancata indicazione da parte del gruppo consiliare del proprio rappresentante in seno all’organismo consiliare».

Punzecchiature su due proroghe di termini

All’ordine del giorno del Consiglio vengono poi inserite last minute due proposte di legge. La prima è la proroga al 30 giugno 2023 per gli adeguamenti strutturali nelle strutture socio-educative per la prima infanzia, gli asili nido, relazionata dal capogruppo di Forza Italia Giovanni Arruzzolo. Qui il dibattito si infittisce un po’, ma giusto un po’. Il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci afferma: «Non è una buona notizia, questa ennesima proroga di una legge regionale del 2013 e delle norme della “Buona Scuola”. La Calabria sta dicendo ancora una volta che i nostri asili e i nostri bambini non sono uguali agli altri, confermando il gap con le altre regioni». Ironico il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso: «Alecci si è fatto la domanda e si è data la risposta. Mi sembra giusto quello che ha detto ma dire no a questa proroga significherebbe far chiudere molti asili». Dall’opposizione il capogruppo di DeMa Ferdinando Laghi rilancia: «Queste continue proroghe evidenziano la necessità di affrontare i nodi gordiani dell’adeguamento alle normative nazionali, auspico che laddove ci siano scadenze vengano affrontate senza ricorrere a proroghe». Tira le somme Arruzzolo: «La Giunta e la maggioranza faranno di tutto per venire incontro alle esigenze dei bambini, ma ricordo che di questa legge sono state fatte 5 proroghe dal centrosinistra quando governava alla Regione». Quindi, illustrata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri, la proroga a tutto il 2022 della validità del programma del trasporto pubblico locale attualmente in vigore. Davide Tavernise del M5S annuncia l’astensione perché «riteniamo che con queste proroghe bisognerebbe fermarsi. Penso che sul trasporto, sul turismo e sull’agricoltura bisogna avviare azioni di prospettive e programmare. La Regione ha bisogno di piani e non di proroghe». Alecci a sua volta stigmatizza lo stato dell’autostrada A2, che «è in pratica a una corsia, è bene che la Calabria si organizzi con Anas perché in queste condizioni è inutile parlar di turismo». Replica l’assessore regionale Fausto Orsomarso, che intanto annuncia dal 10 luglio fino a settembre inoltrato l’attivazione di un maggior numero di navette dai tre aeroporti della regione, quindi riferisce che «da interlocuzioni con Anas risulta che l’autostrada sarà sbloccata dal 15 luglio quando flussi saranno aumentati, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione anche dai mesi precedenti».
Infine, ok dell’aula a una mozione di Lo Schiavo che «impegna la Giunta regionale a promuovere opportune iniziative verso il ministero dell’Economia affinché adotti misure utili allo sblocco della cessione dei crediti introducendo una norma ad hoc nel “Decreto Aiuti” necessaria a garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio». Quindi, Mancuso dispone il “rompete le righe”: per un Consiglio regionale “vero” si dovrà aspettare la prossima volta. (c. a.)

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