COSENZA “Il fatto non sussiste”. È la formula con la quale il Tribunale di Paola – presieduto da Sara Cominato – ha assolto la cardiologa A.R.R., difesa dall’avvocato Alberto Grimaldi, per il decesso di Michele Palermo, avvenuto nella Clinica Tricarico (oggi Tirrenia Hospital) di Belvedere Marittimo il 20 marzo del 2017.
Il processo aveva avuto un iter travagliato in quanto, nonostante una richiesta di archiviazione da parte del pm per tutti gli indagati (5 tra medici ed infermieri), era proseguito prevalentemente per l’iniziativa della persona offesa Simona Stumbo, costituitasi parte civile.
Stumbo, infatti, proponeva opposizione all’archiviazione e successivamente era stata ordinata dal gip l’imputazione coatta per tutti gli indagati.
Il pubblico ministero all’esito aveva richiesto, però, la sola imputazione della dottoressa A.R.R. mentre per gli altri aveva ravvisato “il non luogo a procedere”.
Ne scaturì un dibattimento che, dopo circa 5 anni, ha visto la dottoressa assolta con la formula piena.
Compiacimento espresso da parte del difensore avvocato Alberto Grimaldi per «la restituita dignità professionale alla propria assistita, pur dopo anni di giudizio, che hanno solo confermato quanto emergeva sin dall’inizio ed era visibile a chiunque: l’insussistenza del fatto e la totale correttezza dell’operato della cardiologa. Tutto ciò in un processo che paradossalmente alla fine la vedeva come sola imputata pur non avendo avuto il minimo contatto con il paziente da lei neanche visitato». (f.b)
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