CATANZARO La Calabria torna a scommettere sull’innovazione e sulla ricerca per creare nuove imprese e frenare così la fuga dei cervelli dalla nostra terra. Parte ufficialmente oggi la 14esima edizione di “Start Cup Calabria”, la “business plan competition” tra studenti, laureati, ricercatori, docenti, aspiranti imprenditori che intendono trasformare in realtà aziendale e in un’impresa un’idea di carattere innovativo. La manifestazione è promossa dalle tre Università calabresi, la “Magna Graecia” di Catanzaro, l’Unical di Arcavacata di Rende, e la “Mediterranea” di Reggio Calabria, dalla Regione e da Fincalabra: un sinergia e una collaborazione sempre più stringente, con la finanziaria regionale a fare da perno a un progetto che ha già determinato in questi anni importanti ricadute in termini anche occupazionali.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare il lavoro in team di studenti, laureati, ricercatori e docenti dei tre atenei nei settori tradizionalmente legati al Premio nazionale dell’innovazione (Pni): Clean tech&Energy, Industrial, Ict, Life Science/Med Tech. “Start Cup Calabria”, che quest’anno ha come titolo “È scoppiata u’idea”, è stata presentata presentata oggi in una conferenza stampa nella sede della Regione a Catanzaro, alla presenza tra gli altri dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Rosario Varì. La competizione prevede vari step: il primo, dal nome “Village”, a luglio, agosto e fino a inizi settembre, è una fase di “scouting”, con la raccolta delle idee imprenditoriali innovative, il secondo, dal titolo “Academy”, per tutto settembre, è una fase di formazione, il terzo, dal titolo “Award”, a ottobre, è la fase finale nella quale saranno indicati il vincitore della “competition” e le tre idee innovative di impresa che parteciperanno poi il 2 dicembre al Premio nazionale dell’innovazione in programma all’Università dell’Aquila. Le iscrizioni alla fase di scouting sono aperte da oggi al 30 settembre, sulla piattaforma www.startcupcalabria.it, dove saranno disponibili tutte le informazioni riguardanti le diverse fasi e gli aspetti della Scc.
Maurizio Muzzupappa, docente dell’Università della Calabria, ha così illustrato mission e finalità di questa nuova edizione di Start Cup Calabria: «È una call per tutti i giovani ricercatori che lavorano nelle nostre università per mettere a terra, cioè trasferire al territorio, tutta la conoscenza che si fa nei laboratori. È il punto di partenza per tantissime start up e spin off che sono nate negli ultimi anni in Calabria, perché – ha rimarcato Muzzupappa – dà ai ricercatori l’opportunità di misurare quanto le ricerche fatte in laboratorio possano trovare un riscontro pratico nella realtà. Spesso infatti ci sono applicazioni di queste ricerche: solo per restare alla realtà dell’Università della Calabria, ha in questo momento 46 spin off nati negli anni dalle attività di ricerca svolte in laboratorio e diventati società a tutti gli effetti. Si consideri che nel 2021 il fatturato delle aziende che vivono all’interno dell’università è di quasi 8 milioni con più di 200 dipendenti. Quindi questa iniziativa può essere un elemento determinante per cambiare l’economia della regione, oltre a rappresentate un esempio virtuoso di collaborazione tra vari livelli istituzionali, accademici e imprenditoriali».
Alla conferenza stampa, alla quale ha fatto pervenire il suo indirizzo di saluto anche Alessandro Zanfino, presidente di Fincalabra, è intervenuto anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Rosario Varì: «Start Cup Calabria – ha spiegato – è un’ottima iniziativa, frutto di una bella sinergia tra Regione Calabria, Fincalabra e le tre università calabresi, ed è un’iniziativa importante perché dà la possibilità a chi ha un’idea innovativa di trasformarla in un progetto imprenditoriale attraverso la partecipazione a un concorso di idee. Il governo regionale – ha sostenuto Varì – è molto impegnato nel sostenere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo perché riteniamo che le start up producano sul territorio notevoli ricadute economiche e occupazionali, tra l’altro di lungo periodo e quindi meno permeabili alle dinamiche di mercato, e inoltre aiutano i nostri giovani laureati a restare in Calabria e a farla sviluppare a 360 gradi». (a. c.)
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