Polistena, consiglio comunale in piazza per difendere l’ospedale
L’amministrazione comunale chiama alla mobilitazione. «Struttura di fatto declassata a ospedale generale. Non possiamo consentirlo»

POLISTENA «La mobilitazione popolare per la difesa della sanità pubblica non può fermarsi. Il blocco dei ricoveri del reparto psichiatria, che avevamo paventato al sit-in di sabato scorso, ci chiama ad una ulteriore mobilitazione a Polistena e nella Piana». È quanto si legge in una nota dell’amministrazione comunale di Polistena.
L’appuntamento è per lunedì 1 agosto alle 19 in Piazza della Repubblica con il seguente punto all’ordine del giorno: “Sanità pubblica: difendere e rilanciare l’ospedale di Polistena è un dovere di tutti. Tuteliamo il diritto alla salute dei cittadini della Piana”.
«In questi anni – continua la nota – ci siamo opposti al disegno di smantellamento della sanità pubblica e dell’ospedale di Polistena che rimane il presidio spoke di riferimento per il nostro territorio e deve necessariamente essere potenziato. La mancanza di una programmazione sanitaria di livello regionale e territoriale ha comportato in questi ultimi anni una crisi profonda dei reparti dell’ospedale che non hanno organici medici sufficienti per garantire servizi in condizioni di sicurezza. Il culmine si è raggiunto con la chiusura del reparto rianimazione/anestesia che dal 1 luglio ha determinato il blocco del comparto operatorio con gravi conseguenze per gli utenti, declassando, di fatto, una struttura ospedaliera da spoke a funzioni di ospedale generale. Tutto questo oltre ad essere una violazione di norme di legge, è inaccettabile per Polistena, per la Piana, per i cittadini calabresi. Non possiamo consentire la chiusura silenziosa dell’ospedale di Polistena, aggravata dall’indifferenza dei livelli istituzionali competenti. Serve continuare la mobilitazione e la protesta alla quale siamo chiamati tutti, cittadini, Sindaci, amministratori locali, associazioni, partiti, sindacati e quanti hanno a cuore le sorti della sanità pubblica e del diritto alla salute».